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Pubblicazione:Milano : Bompiani, 2000
Abstract: Sherlock Holmes, nei racconti di Conan Doyle, parla sovente del suo metodo, e ne parla sempre in termini di 'deduzione'. Da tempo anche i logici e i filosofi della scienza, quando discutono del metodo scientifico (ovvero della logica della scoperta), dedicano sempre alcune righe, e spesso alcune pagine, a Sherlock Holmes, perché si sono resi conto che, seppure in forma narrativa, il celebre detective stava esponendo dei criteri di osservazione e scoperta che sono affini a quelli del me ...;
[Read more...]Sherlock Holmes, nei racconti di Conan Doyle, parla sovente del suo metodo, e ne parla sempre in termini di 'deduzione'. Da tempo anche i logici e i filosofi della scienza, quando discutono del metodo scientifico (ovvero della logica della scoperta), dedicano sempre alcune righe, e spesso alcune pagine, a Sherlock Holmes, perché si sono resi conto che, seppure in forma narrativa, il celebre detective stava esponendo dei criteri di osservazione e scoperta che sono affini a quelli del medico che diagnostica una malattia, dello scienziato che interroga un fenomeno naturale, del filologo che deve prendere una decisione su un testo lacunoso, dello storico che deve ricostruire una situazione del passato sulla base di imprecise testimonianze. E spesso si è fatta strada l'idea che quella che Holmes chiama 'deduzione' non rappresenti un esempio di metodo deduttivo, e neppure di procedura induttiva, ma qualcosa di molto simile al metodo 'ipotetico-deduttivo'. In effetti quello di cui parla Holmes (che non poteva essere a giorno di un dibattito che si è sviluppato nel secolo Ventesimo) era già stato splendidamente definito dal grande semiologo e logico americano Charles Sanders Peirce come 'ipotesi' o 'abduzione'. Negli ultimi anni studiosi di discipline diverse, e in varie parti del mondo, hanno studiato le relazioni tra Holmes, Peirce, la logica della scoperta scientifica, il metodo di Dupin di Poe, e altri problemi epistemologici. Di qui l'idea di questo libro, di affascinante lettura, che unisce il piacere della rivisitazione di un mito dei nostri tempi all'interesse per i problemi della conoscenza congetturale o (come l'ha felicemente definita uno degli autori, Carlo Ginzburg) del 'paradigma indiziario'.