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Monograph to Print
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Pubblicazione:Milano : Mondadori, 2007
Abstract: Nel 1817 prende a circolare sui giornali di mezza Europa un ghiotto pettegolezzo: a Sant'Elena, dove gli inglesi lo hanno deportato, sottoponendolo a un controllo sempre più maniacale, Napoleone si è innamorato di una quattordicenne inglese di nome Betsy, molto graziosa e "apprezzata per lo spirito indipendente e la foga del carattere". In seguito, i vari "evangelisti" che documentano ogni minimo evento della prigionia sull'isola maledetta, si limiteranno a dare pochi e generici cenni ...;
[Read more...]Nel 1817 prende a circolare sui giornali di mezza Europa un ghiotto pettegolezzo: a Sant'Elena, dove gli inglesi lo hanno deportato, sottoponendolo a un controllo sempre più maniacale, Napoleone si è innamorato di una quattordicenne inglese di nome Betsy, molto graziosa e "apprezzata per lo spirito indipendente e la foga del carattere". In seguito, i vari "evangelisti" che documentano ogni minimo evento della prigionia sull'isola maledetta, si limiteranno a dare pochi e generici cenni della vicenda, che prende avvio proprio all'indomani dell'arrivo di quello che gli inglesi si ostinano a chiamare "il generale Bonaparte", non riconoscendogli altri titoli. Mentre attende che i suoi carcerieri sistemino la stalla destinata ad accoglierlo sull'altopiano di Longwood, battuto dal vento e bruciato dal sole, Napoleone ha scoperto in una valletta amena quella che è la residenza del sovrintendente della Compagnia delle Indie, William Balcombe. Si chiama "The Briars", cioè "le rose canine", ed è circondata da un giardino di delizie e da rigogliosi frutteti. Lì sarà ospite per due mesi, e sin dalla prima sera tra l'imperatore e la distinta famiglia degli ex nemici scoppia una grande simpatia. "Boney", lo spauracchio che le balie inglesi agitavano per far star buoni i bambini cattivi, è tutto il contrario del mostro sanguinario dipinto dalla propaganda: è un uomo incantevole, un conversatore amabilissimo, un dispensatore di regali sontuosi e di dolci sopraffini preparati dal suo pasticciere. I più entusiasti sono i quattro figli dei Balcombe, che giocano con lui sul prato davanti a casa, e in particolare Betsy, che non prova alcun timore reverenziale e anzi prende immediatamente a trattarlo come un compagno di giochi: ne sollecita l'attenzione con un'inconscia strategia di seduzione, ma non gli risparmia battute feroci, qualche provocazione, scherzi un po' pesanti, per la costernazione dei genitori e della piccola corte francese, stupefatta dalla regressione all'infanzia cui l'imperatore sembra abbandonarsi con piacere. Sin dagli esordi, il cinema si è impossessato della singolare 'liaison', trasformando l'irruente fanciulla inglese nella "piccola fidanzata dell'imperatore", il suo ultimo amore. Ma che cosa è davvero successo ai Briars? Solo nel 1843 Betsy Balcombe, sposata nel frattempo a un certo signor Abell e finita in Australia, pubblicherà il libro di memorie che ha dato un contributo notevole alla costruzione della leggenda di Sant'Elena e che esce ora per la prima volta in Italia. La grande storia che si è conclusa a Waterloo resta sempre tormentosamente viva sullo sfondo, ma come nelle immagini un po' ingenue di un album famigliare, Betsy racconta il "suo" Napoleone, visto da vicino in una dimensione privata e quotidiana, circondato da generali gelosi l'uno dell'altro, da dame litigiose e servitori fedelissimi, tutti consapevoli di recitare un dramma che viene seguito di lontano con morbosa curiosità e partecipazione commossa. Ernesto Ferrero inquadra il memoriale di Betsy in un suggestivo racconto-saggio, che mette a fuoco personaggi e ambienti dell'ultimo e più sorprendente capitolo dell'avventura napoleonica.