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Monograph to Print
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Autore:Smith, Tiffany Watt
Pubblicazione:Milano : UTET, 2019
Abstract: «La sfortuna degli altri è dolce come il miele», dice un antico proverbio giapponese, mentre i soliti, pragmatici tedeschi l’hanno detto con una parola sola: Schadenfreude, “la gioia per le disgrazie altrui”. Tutti l’abbiamo provata e la proviamo ogni giorno. È la gioia segreta quando vediamo l’uomo d’affari che pesta una cacca, il politico sommerso di insulti su Facebook ... Spesso la travestiamo da giustizia divina, da vendetta del karma, quando l’universo sembra punire chi se lo mer ...;
[Read more...]«La sfortuna degli altri è dolce come il miele», dice un antico proverbio giapponese, mentre i soliti, pragmatici tedeschi l’hanno detto con una parola sola: Schadenfreude, “la gioia per le disgrazie altrui”. Tutti l’abbiamo provata e la proviamo ogni giorno. È la gioia segreta quando vediamo l’uomo d’affari che pesta una cacca, il politico sommerso di insulti su Facebook ... Spesso la travestiamo da giustizia divina, da vendetta del karma, quando l’universo sembra punire chi se lo merita. Però non sempre è così, o non solo. È anche il sollievo di non essere quella persona che sta facendo una figuraccia, la gioia di vedere che nessuno è perfetto. Tiffany Watt Smith prosegue la mappatura dell’Atlante delle emozioni umane, e stavolta si sofferma su una singola bizzarra emozione che sebbene sia così diffusa, la Schadenfreude, è da sempre un vero rompicapo: come funziona, a che cosa serve e, soprattutto, dobbiamo vergognarcene o no? In un’epoca di scontri politici e rabbia populista, di gogne pubbliche a colpi di tweet e autopromozione a base di selfie, studiare la Schadenfreude significa ripensare completamente la gelosia e l’invidia, forse i veri motori segreti del mondo.