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Pubblicazione:Milano : Edizioni dell'antica credenza di Sant'Ambrogio, 2005
Abstract: Questo volume, che trae origine dal manoscritto inedito del progetto dell’ingegner Carlo Antonio Giroldi (1771-1854) del trasporto delle colonne dell’Arco del Sempione o della Pace dalla cava di Crevola d’Ossola a Milano, si articola in più capitoli: la riproduzione anastatica del manoscritto con la sua traduzione ed interpretazione, l’inquadramento storico fra Repubblica Cisalpina e Regno Lombardo Veneto con richiami alle vicende urbanistiche di Milano Capitale e all’opera di Luigi Ca ...;
[Read more...]Questo volume, che trae origine dal manoscritto inedito del progetto dell’ingegner Carlo Antonio Giroldi (1771-1854) del trasporto delle colonne dell’Arco del Sempione o della Pace dalla cava di Crevola d’Ossola a Milano, si articola in più capitoli: la riproduzione anastatica del manoscritto con la sua traduzione ed interpretazione, l’inquadramento storico fra Repubblica Cisalpina e Regno Lombardo Veneto con richiami alle vicende urbanistiche di Milano Capitale e all’opera di Luigi Cagnola architetto dell’Arco della Pace, una ricerca metrologica, i riferimenti bibliografici sull’ingegner Giroldi e generali delle fonti, le vicende relative alla storia delle cave di Crevola d’Ossola, la descrizione dell’Arco della Pace secondo le pubblicazioni dell’epoca, la cartografia del percorso dalle cave di Crevola prima per via terra sino a Pallanzeno, poi sulla Toce al lago Maggiore e da qui via Ticino e Naviglio Grande sino alla Darsena di porta Ticinese, indi di nuovo per via terra, lungo il lato sinistro delle mura spagnole, sino alla Piazza d’Armi e all’Arco del Sempione.
La descrizione del tragitto è dettagliata “paracarro per paracarro”, voltata dopo voltata, tombini, salite e discese, approdi, ponti da sottopassare lungo il Naviglio loro pericolosità e consigli per un sicuro attraversamento. L’ingegnere si occupa delle tecniche, dei mezzi d’opera, dei sistemi di sollevamento dei carichi (argani, paranchi, carrucole) per il trasporto e movimentazione di un tale carico fragile, di grande valore venale ed artistico; nel suo taccuino sono riportate le lettere inviate all’architetto Luigi Cagnola, di cui veniamo a conoscere l’indirizzo di casa a Milano e di altri noti personaggi.
Ecco momenti di vita quotidiana degli operai, traccia di inverni particolarmente rigidi di quell’inizio secolo, notizie sull’approvvigionamento dei materiali, sui migliori produttori e costruttori, numerosi schizzi dei componenti meccanici del carro per il trasporto, l’argano e la gru impiegati dalla fabbrica del Duomo di Milano, il progetto della capriata necessaria al rinforzo del ponte di Crevola il cui schema statico viene derivato dalle travi della copertura della Scala di Milano, la descrizione della barca per il trasporto dalla vela quadra con chiglia piatta e sponde alte.
Nel manoscritto troviamo notizie sul trasporto di colonne che dai piedi del Montorfano stavano per essere spedite alla Basilica di San Paolo in Roma per via acqua: Toce, lago Maggiore, Naviglio, Ticino, Po ed in fine per mare. Un’impresa parallela a quella di cui l’ingegner Giroldi si stava occupando con tanta cura proprio in quei giorni del 1827. Molto ancora ci racconta questo manoscritto, semplice e spontaneo, ricco della vivacità di un diario non privo di una trama avvincente di cui non si conosce il finale: se e come al nostro ingegnere fosse poi stato assegnato l’incarico di una tale impresa che, ancor oggi, non è poco definire eccezionale.