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Music title
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Pubblicazione:[Redecesio di Segrate] : Warner Music Italia, [2006]
Abstract: Sono trascorsi ben cinque anni da quelle canzoni “a manovella” che hanno rappresentato la consacrazione definitiva di Capossela, artista sincero, personale e geniale, poco incline al compromesso e sicuramente dotato di un proprio profilo caratteriale e poetico originale. Difficile andare oltre dopo un tale album così compiuto e rotondo: e infatti Vinicio non ci prova nemmeno ad azzardare altre strade, preferisce – e fa benissimo – approfondire quel senso di poesia rumorista, un po' pos ...;
[Read more...]Sono trascorsi ben cinque anni da quelle canzoni “a manovella” che hanno rappresentato la consacrazione definitiva di Capossela, artista sincero, personale e geniale, poco incline al compromesso e sicuramente dotato di un proprio profilo caratteriale e poetico originale. Difficile andare oltre dopo un tale album così compiuto e rotondo: e infatti Vinicio non ci prova nemmeno ad azzardare altre strade, preferisce – e fa benissimo – approfondire quel senso di poesia rumorista, un po' post-futurista e molto Tom Waits, vero scenario umorale nel quale è a volte difficile seguire il filo della melodia, come nella maestosa e inquietante Brucia Troia che brucia davvero ogni leziosità cinematografica di Hollywood. Poi però, immediato contraltare nel tono, arriva Dalla parte di Spessotto, marcetta per bambini cresciuti (o per adulti bambini) ispirata a ricordi d'infanzia, a frammenti di memoria, a briciole di melodie di bande paesane. Prende così forma un album molto felliniano, non per il suo configurarsi finale ma per il metodo di assemblaggio dei materiali creativi recuperati dal cuore e poi trasformati in un suono fisico, “concreto”. Ma forse è proprio questo il punto: in realtà questo non è solo un CD, non va considerato come un insieme di 14 canzoni, ma come un percorso spettacolare in attesa di realizzazione, come un canovaccio (o forse già una sceneggiatura) per uno spettacolo tridimensionale: e non necessariamente uno spettacolo “live”, cioè sul palco a cura dello stesso Capossela. L'uomo vivo, per esempio, è un frammento di nuovo musical che richiede mano e occhio esperto per una traduzione completa. Forse la fantasia dell'ascoltatore corre già troppo ma d'altra parte è Capossela stesso a scatenare questa reazione tra voci e controvoci (Medusa cha cha cha) e diversi, stratificati ma comunicanti, piani narrativi. Quindi un album ricco, articolato, stralunato, a tratti difficile. Ma chi ha detto mai che la bellezza deve essere facile?
Giudizio 4/5
Antonio Orlando
Tratto da M&D Musica e Dischi n.694 del 01/02/2006