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Autore:Chiaramonte, Umberto
Pubblicazione:Caltanissetta ; Roma : S. Sciascia, 2014
Abstract: Dal 1860 agli anni Trenta del Novecento in Sicilia si sperimentò, progressivamente, una nuova utilizzazione del latifondo e un superamento dello stesso sistema latifondistico in prospettiva consorziale e cooperativistica. Per attuare una tale trasformazione del sistema agrario fu necessaria una rete articolata e capillare di agenzie e di iniziative formative, estesa su tutto il territorio isolano. A poco a poco questa rete riuscì a far smarcare gli operatori del settore, piccoli e gran ...;
[Read more...]Dal 1860 agli anni Trenta del Novecento in Sicilia si sperimentò, progressivamente, una nuova utilizzazione del latifondo e un superamento dello stesso sistema latifondistico in prospettiva consorziale e cooperativistica. Per attuare una tale trasformazione del sistema agrario fu necessaria una rete articolata e capillare di agenzie e di iniziative formative, estesa su tutto il territorio isolano. A poco a poco questa rete riuscì a far smarcare gli operatori del settore, piccoli e grandi, dallo scoglio dell’arretratezza dei metodi di coltivazione e di commercializzazione dei prodotti agricoli, dotandoli di nuove conoscenze tecniche e di una mentalità imprenditoriale desiderosa di confrontarsi con le sfide della modernizzazione. Sorsero, così, Scuole pratiche e Cattedre ambulanti di agricoltura, grazie a cui giovani studenti e ormai maturi contadini poterono acquisire un importante corredo di conoscenze utili a lavorare la terra stando al passo coi tempi. Si trattò di strutture e di interventi statali, ma ne fruirono efficacemente anche cooperative e consorzi costituitisi nell’alveo del movimento cattolico. Fu il caso, per molti versi esemplare, di Caltagirone, dove anche don Luigi Sturzo non mancò di offrire una sponda a quell’impegno formativo che andava gettando le basi per una effettiva innovazione della tradizione agraria.