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Autore:Borghetti, Vincenzo
Pubblicazione:Torino : EDT ; Ortona : Istituto nazionale tostiano, 1998
Abstract: All'inizio del Novecento, in un'Italia percorsa da profonde inquietudini, nasce il sogno dannunziano di un teatro nuovo. Tragico, di potente originalità, insofferente dei limiti del dramma naturalistico borghese ottocentesco e aperto alle esperienze europee: un teatro totale in cui sarebbero confluite anche le altre "arti sorelle". In questo clima, dopo le collaborazioni con Franchetti e Mascagni, si afferma il sodalizio tra il drammaturgo e Pizzetti, con la trasposizione di Fedra dall ...;
[Read more...]All'inizio del Novecento, in un'Italia percorsa da profonde inquietudini, nasce il sogno dannunziano di un teatro nuovo. Tragico, di potente originalità, insofferente dei limiti del dramma naturalistico borghese ottocentesco e aperto alle esperienze europee: un teatro totale in cui sarebbero confluite anche le altre "arti sorelle". In questo clima, dopo le collaborazioni con Franchetti e Mascagni, si afferma il sodalizio tra il drammaturgo e Pizzetti, con la trasposizione di Fedra dalla parola al canto.
Come riuscì questo giovane e sconosciuto compositore a legare il proprio nome a quello dell'Imaginifico? Quali le peculiarità del linguaggio musicale pizzettiano che commossero D'Annunzio? Quale rapporto si instaura tra musica e libretto? Quali le affinità e quali le differenze tra le convinzioni drammaturgiche ed etiche del poeta e del compositore?
Per cercare di rispondere a queste domande i due giovani autori hanno consultato ogni fonte disponibile, sforzandosi di inquadrare l'opera di Pizzetti nell'acceso clima culturale dell'epoca, riuscendo a illuminarne alcuni aspetti controversi e tentando anche di alimentare il dibattito intorno alla "generazione dell'ottanta" con la proposta di nuovi stimoli e interrogativi.