6
Monograph to Print
Monograph to Print
Pubblicazione:Lanciano : R. Carabba, 1912
Abstract: "I discepoli di Sais" sono un romanzo filosofico composto da Novalis fra il 1798 e il 1799 e mai completato. Si tratta tuttavia di un frammento che non è paragonabile a un 'torso' di una statua, ma costituisce un testo che rivela una sua completezza. Le impennate, i salti improvvisi e certe interruzioni non solo non disturbano, ma sono espressioni di quel gioco d'incanto tipico della poesia di Novalis: un gioco d'incanto simile, a suo dire, a quello di un bambino, il quale mediante la ...;
[Read more...]"I discepoli di Sais" sono un romanzo filosofico composto da Novalis fra il 1798 e il 1799 e mai completato. Si tratta tuttavia di un frammento che non è paragonabile a un 'torso' di una statua, ma costituisce un testo che rivela una sua completezza. Le impennate, i salti improvvisi e certe interruzioni non solo non disturbano, ma sono espressioni di quel gioco d'incanto tipico della poesia di Novalis: un gioco d'incanto simile, a suo dire, a quello di un bambino, il quale mediante la fantasia gioca con la bacchetta magica del padre (nel nostro caso il padre è Fichte, e in larga misura anche Schelling). Ecco alcune precise affermazioni di Novalis rivelatrici della natura di questo suo stile: "Si rimprovera ai poeti di esagerare e si considera il loro linguaggio improprio e immaginifico quasi solo per giustificarli; addirittura ci si accontenta, senza approfondire, di attribuire alla loro fantasia quella natura sorprendente che vede e sente qualcosa che altri non vedono e non sentono e che, in una mirabile follia, fa e disfa il mondo reale come le aggrada; ma a me sembra che i poeti siano ben lontani dall'esagerare quanto invece occorrerebbe, che essi percepiscano non solo oscuramente l'incanto di quella lingua e che giochino con la fantasia come un bambino con la bacchetta magica del padre". Ne "I discepoli" di Sais traspaiono in forma altamente poetica idee-chiave della filosofia romantica sull'uomo e sulla natura. Maeterlìnck ha dato di questo romanzo il giudizio più pertinente: "Ci sono poche opere più misteriose, più serene e più belle".