Pubblicazione:Roma : Paper First : Il Fatto Quotidiano, 2020
Disponibili: 1
Abstract: 40 anni di guerra, analfabetismo, povertà, donne che lottano ma spesso soccombono alle tradizioni. Talebani mai sconfitti, soldati internazionali che combattono e poi se ne vanno prima ancora che si possa dire “missione compiuta”. È la storia di un popolo “costantemente minacciato dagli interessi di altri. A 15 anni dalla caduta delle Torri Gemelle, ripercorriamo le strade di più di un decennio afgano con 30 viaggi, fiumi di storie e di persone incontrate, tra i talebani, politici, mil ...;
[Read more...]40 anni di guerra, analfabetismo, povertà, donne che lottano ma spesso soccombono alle tradizioni. Talebani mai sconfitti, soldati internazionali che combattono e poi se ne vanno prima ancora che si possa dire “missione compiuta”. È la storia di un popolo “costantemente minacciato dagli interessi di altri. A 15 anni dalla caduta delle Torri Gemelle, ripercorriamo le strade di più di un decennio afgano con 30 viaggi, fiumi di storie e di persone incontrate, tra i talebani, politici, militari, ma soprattutto tra la gente, unico motivo, per la quale un paese merita sempre di essere amato.
Abstract: Bugiardi senza gloria è un libro del 2020 scritto da Marco Travaglio ed edito da Paper First, la casa editrice de il Fatto Quotidiano. Il libro ripercorre fatti ed eventi della storia della Repubblica italiana dal 2009 al 2017 e di come siano stati proposti e narrati dalla stampa italiana.
Pubblicazione:Roma : Paper First : Il Fatto Quotidiano, 2020
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Abstract: Febbraio 2005, la giornalista Giuliana Sgrena viene rapita a Baghdad. I giorni successivi passano fra il silenzio dei rapitori, la solitudine di una stanza trasformata in prigione e le mobilitazioni in Italia. Dopo un mese di trattative, e dopo il drammatico appello in video, arriva finalmente la notizia della liberazione. L’esultanza però cede subito il posto all’angoscia. L’auto che stava conducendo la giornalista all’aeroporto di Baghdad è stata colpita dal “fuoco amico”. Colpi spar ...;
[Read more...]Febbraio 2005, la giornalista Giuliana Sgrena viene rapita a Baghdad. I giorni successivi passano fra il silenzio dei rapitori, la solitudine di una stanza trasformata in prigione e le mobilitazioni in Italia. Dopo un mese di trattative, e dopo il drammatico appello in video, arriva finalmente la notizia della liberazione. L’esultanza però cede subito il posto all’angoscia. L’auto che stava conducendo la giornalista all’aeroporto di Baghdad è stata colpita dal “fuoco amico”. Colpi sparati dalle truppe americane feriscono Giuliana e tolgono la vita a Nicola Calipari, l’agente del Sismi che si era occupato della trattativa con i rapitori. Una storia intensa, raccontata dalle parole di Giuliana Sgrena ad una misteriosa interlocutrice tra le paludi irachene. Un viaggio immaginario, verso un passato reale e drammatico, fatto per riconquistare il futuro e le verità di quei giorni.
Pubblicazione:Roma : Paper First : Il Fatto Quotidiano, 2020
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Abstract: Mogadiscio, 20 marzo 1994. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono da poco rientrati nel loro hotel, il Sahafi, ma decidono di uscire attraversando la greenline, la linea che divide in due la capitale somala, dilaniata dalla guerra. Si dirigono all’hotel Amana dove si fermano solo alcuni minuti. Appena ripartiti, un fuoristrada li affianca e li blocca. A bordo c’è un commando armato che apre il fuoco sui due giornalisti. Saranno entrambi assassinati. È il punto di rottura, ma anche il punto ...;
[Read more...]Mogadiscio, 20 marzo 1994. Ilaria Alpi e Miran Hrovatin sono da poco rientrati nel loro hotel, il Sahafi, ma decidono di uscire attraversando la greenline, la linea che divide in due la capitale somala, dilaniata dalla guerra. Si dirigono all’hotel Amana dove si fermano solo alcuni minuti. Appena ripartiti, un fuoristrada li affianca e li blocca. A bordo c’è un commando armato che apre il fuoco sui due giornalisti. Saranno entrambi assassinati. È il punto di rottura, ma anche il punto di partenza per raccontare in un lungo flashback l’impegno e il lavoro di Ilaria Alpi in Somalia. E l’inchiesta che la porterà a scoprire una verità inconfessabile. Un presunto traffico internazionale di armi e rifiuti radioattivi in cui erano coinvolti molti paesi, tra cui l’Italia. Ilaria era entrata in un ingranaggio più grande di lei e per questo doveva morire. È il prezzo da pagare per una giornalista che sceglie di non sottrarsi alla ricerca della verità.
Pubblicazione:Roma : Paper First : Il Fatto Quotidiano, 2020
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Abstract: 6 aprile 1994. «È arrivato il momento!» urla l’altoparlante della stazione Radio Télévision Libre des Mille Collines (RTLM) «Tagliate gli alberi alti. Schiacciate quegli scarafaggi». È l’inizio della carneficina che durerà 104 giorni e causerà 1.074.017 di morti. 10.000 morti al giorno, 400 ogni ora, 7 al minuto. Le donne vittime di violenza sessuale durante il genocidio sono state circa 250.000 e le sopravvissute per il 70% dei casi hanno contratto l’AIDS. Tutto questo ha dato il via ...;
[Read more...]6 aprile 1994. «È arrivato il momento!» urla l’altoparlante della stazione Radio Télévision Libre des Mille Collines (RTLM) «Tagliate gli alberi alti. Schiacciate quegli scarafaggi». È l’inizio della carneficina che durerà 104 giorni e causerà 1.074.017 di morti. 10.000 morti al giorno, 400 ogni ora, 7 al minuto. Le donne vittime di violenza sessuale durante il genocidio sono state circa 250.000 e le sopravvissute per il 70% dei casi hanno contratto l’AIDS. Tutto questo ha dato il via ad uno dei più grandi esodi di profughi della storia, considerando anche il breve lasso di tempo nel quale si è verificato: 2.000.000 di rwandesi hanno cercato rifugio nei Paesi confinanti. Le Nazioni Unite furono «colpevolmente incapaci» di fermare le violenze. Gli USA posero il veto sull’uso del termine «genocidio» bloccando così i rinforzi al contingente di Caschi blu, il Belgio entrò nel Paese solo per evacuare i propri cittadini. La Francia, secondo documenti ufficiali, finanziò, armò e appoggiò le milizie Hutu. Di quegli anni, i media e i politici occidentali ne hanno conservati pochi ricordi. Molti dei responsabili dell’Occidente (e non) sono ancora a piede libero. Nessuna agenda politica di nessun Paese occidentale chiede di trovare verità a quel male. Dal 6 aprile al 4 luglio 1994 quasi un intero popolo è stato sterminato. Questo libro ne racconta la storia.
Pubblicazione:Roma : Paper First : Il Fatto Quotidiano, 2020
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Abstract: Una giovane artista curda, una giornalista pluripremiata, condannata dal governo turco a quasi tre anni di carcere con l’accusa di fare propaganda terroristica “solo” per aver diffuso un suo dipinto sul web. Lei è Zehra Doğan. Grazie a una lettera clandestina, scritta dietro le sbarre e inviata a tre registe italiane – autrici del documentario Terroriste, Zehra e le altre – Zehra Doğan racconta la sua storia, il massacro del popolo curdo e le condizioni di tortura psicologica e di priv ...;
[Read more...]Una giovane artista curda, una giornalista pluripremiata, condannata dal governo turco a quasi tre anni di carcere con l’accusa di fare propaganda terroristica “solo” per aver diffuso un suo dipinto sul web. Lei è Zehra Doğan. Grazie a una lettera clandestina, scritta dietro le sbarre e inviata a tre registe italiane – autrici del documentario Terroriste, Zehra e le altre – Zehra Doğan racconta la sua storia, il massacro del popolo curdo e le condizioni di tortura psicologica e di privazioni vissute nelle carceri turche da lei e dalle sue compagne di cella. Una testimonianza straordinaria, che vive anche grazie alla potenza iconografica della sua produzione artistica, realizzata in prigione con materiali di recupero e con il suo stesso sangue. Zehra Doğan è stata scarcerata il 24 febbraio 2019. Oggi vive in Europa in modalità nomade ed espone le sue opere in tutto il mondo.
Abstract: L'elenco di chi negli ultimi venticinque anni l'ha fatta franca grazie alla prescrizione e le altre leggi ideate per salvare i colletti bianchi è impressionante. Ci sono tanti politici, religiosi, funzionari dello Stato e industriali. Rappresentano il meglio (ma per alcuni il peggio) delle élite del Paese. A volte controllano giornali, televisioni, siti internet. A volte li foraggiano con le loro campagne pubblicitarie. Sempre, o quasi, frequentano o hanno rapporti di amicizia con opin ...;
[Read more...]L'elenco di chi negli ultimi venticinque anni l'ha fatta franca grazie alla prescrizione e le altre leggi ideate per salvare i colletti bianchi è impressionante. Ci sono tanti politici, religiosi, funzionari dello Stato e industriali. Rappresentano il meglio (ma per alcuni il peggio) delle élite del Paese. A volte controllano giornali, televisioni, siti internet. A volte li foraggiano con le loro campagne pubblicitarie. Sempre, o quasi, frequentano o hanno rapporti di amicizia con opinion leader e con chi fa le leggi. In questo libro troverete molte loro storie e capirete perché in Parlamento e nelle classi dirigenti solo una minoranza vuole una giustizia che davvero funzioni.
Abstract: Provate a pensarle, duecentoventicinquemila persone. Poi provate a portarle «fuori Modena, Modena Park». E fatele cantare, ballare, emozionarsi, godere per oltre tre ore di musica e parole. Provateci. Vasco Rossi l'ha fatto il primo luglio 2017, iscrivendo il suo nome e quello della città emiliana nel Guinness dei primati: il più grande concerto di sempre. Questo libro racconta Modena Park, il concerto, l'evento, la leggenda. Racconta le manovre di avvicinamento, le emozioni delle ore ...;
[Read more...]Provate a pensarle, duecentoventicinquemila persone. Poi provate a portarle «fuori Modena, Modena Park». E fatele cantare, ballare, emozionarsi, godere per oltre tre ore di musica e parole. Provateci. Vasco Rossi l'ha fatto il primo luglio 2017, iscrivendo il suo nome e quello della città emiliana nel Guinness dei primati: il più grande concerto di sempre. Questo libro racconta Modena Park, il concerto, l'evento, la leggenda. Racconta le manovre di avvicinamento, le emozioni delle ore antecedenti l'istante in cui Modena è diventata la capitale mondiale del rock, e Vasco il suo epico eroe. Racconta una impresa epica, leggendaria, unica e irripetibile, quella volta che Vasco Rossi ha radunato il suo popolo e gliele ha cantate tutte, ma proprio tutte tutte.
Abstract: Che cosa succede se un dipendente decide di non volgere lo sguardo altrove quando si accorge che il capo della sua azienda ruba? Se di fronte al dilemma: salvare la propria carriera o la propria coscienza, opta per quest'ultima? Nel febbraio 2015 Andrea Franzoso, all'epoca funzionario dell'internal audit di Ferrovie Nord Milano, scopre che il suo presidente utilizza denaro pubblico per i propri interessi. Fra le spese folli c'è veramente di tutto: materiale porno, viaggi, abiti firmati ...;
[Read more...]Che cosa succede se un dipendente decide di non volgere lo sguardo altrove quando si accorge che il capo della sua azienda ruba? Se di fronte al dilemma: salvare la propria carriera o la propria coscienza, opta per quest'ultima? Nel febbraio 2015 Andrea Franzoso, all'epoca funzionario dell'internal audit di Ferrovie Nord Milano, scopre che il suo presidente utilizza denaro pubblico per i propri interessi. Fra le spese folli c'è veramente di tutto: materiale porno, viaggi, abiti firmati, poker online, oltre 180 mila euro di multe accumulate da suo figlio con l'auto aziendale. Ma ci sono anche tre quadri per l'ex presidente della Regione Lombardia, una stampa antica per il comandante dei carabinieri, consulenze a politici amici, e così via. Franzoso segnala il tutto internamente, ma gli dicono: «lascia stare». Decide di andare alle forze dell'ordine e presenta un esposto. Parte allora un'inchiesta della procura di Milano per peculato e truffa aggravata: il presidente è costretto a dimettersi ed è rinviato a giudizio. Andrea Franzoso, invece, subisce ritorsioni e un trasferimento in un altro ufficio, senza più alcun compito di controllo. Attorno a lui si fa il vuoto: i colleghi gli voltano le spalle e lo evitano. Infine, perde il lavoro. Questo libro è il racconto di quella vicenda, con una riflessione sul senso di quella scelta e sulle questioni che ne discendono: vale la pena essere onesti?