Abstract: Raccontando della sua inguaribile passione per l'opera - o, a suo dire, malattia - l'autore descrive questo affascinante mondo non solo per chi all'opera ci va, ma anche per chi ci vorrebbe andare o ne è solo incuriosito: dai teatri italiani che hanno reso nazionalpopolare il melodramma, quando Rossini, Verdi e Puccini erano la colonna sonora della vita di molti, all'opera di oggi, fenomeno globale e multimediale. Mattioli ci mostra le ragioni di un amore irrazionale e sfrenato per uno ...;
[Read more...]Raccontando della sua inguaribile passione per l'opera - o, a suo dire, malattia - l'autore descrive questo affascinante mondo non solo per chi all'opera ci va, ma anche per chi ci vorrebbe andare o ne è solo incuriosito: dai teatri italiani che hanno reso nazionalpopolare il melodramma, quando Rossini, Verdi e Puccini erano la colonna sonora della vita di molti, all'opera di oggi, fenomeno globale e multimediale. Mattioli ci mostra le ragioni di un amore irrazionale e sfrenato per uno spettacolo capace con i capolavori del passato di leggere il nostro presente e di continuare a farci piangere, ridere e riflettere. Perché finché c'è opera c'è speranza.
Abstract: Giuseppe Verdi è il più celebre e popolare tra gli operisti: i suoi melodrammi continuano a essere rappresentati nei teatri di tutto il mondo. Ma Verdi è stato anche qualcosa di più: insieme a pochi altri grandi compatrioti (Machiavelli, Leopardi, Fellini) ha saputo descrivere gli italiani non per come credono di essere, ma per come sono veramente. Le opere del genio di Busseto sono i modelli dei nostri (tanti) vizi e delle nostre (poche) virtù: la prima scena del Rigoletto sembra svol ...;
[Read more...]Giuseppe Verdi è il più celebre e popolare tra gli operisti: i suoi melodrammi continuano a essere rappresentati nei teatri di tutto il mondo. Ma Verdi è stato anche qualcosa di più: insieme a pochi altri grandi compatrioti (Machiavelli, Leopardi, Fellini) ha saputo descrivere gli italiani non per come credono di essere, ma per come sono veramente. Le opere del genio di Busseto sono i modelli dei nostri (tanti) vizi e delle nostre (poche) virtù: la prima scena del Rigoletto sembra svolgersi durante una delle cene eleganti di Arcore; il protagonista di Un ballo in maschera è l'archetipo del bamboccione di provincia, già pronto per comparire nei Vitelloni; Radamès è il ragazzo di buona famiglia che si innamora della colf immigrata Aida invece che di un mezzosoprano socialmente compatibile. E nei suoi capolavori tutti, fra una cavatina e un duetto, ritroviamo atmosfere, situazioni e istituzioni che sono, nel bene e nel male, tipicamente italiane: la famiglia, il rapporto con le donne e con la Chiesa, la noia della provincia, il ruolo degli intellettuali, il peso del denaro. Con sterminata ammirazione, Alberto Mattioli ci insegna a riconoscere in queste pagine divertite e partecipi come Verdi - rappresentandoli con lucida e profonda consapevolezza - ha fatto gli italiani. Senza dimenticare che, in fondo, anche gli italiani hanno fatto Verdi.
Abstract: Nell'immaginario collettivo l'eroina del melodramma è votata al sacrificio: dalla tisi di Violetta al suicidio di Cio Cio San, per malattia fisica o mentale, per mano propria o altrui, sembra difficile uscire dal cliché che vorrebbe la donna o vittima angelicata o incarnazione del male. Si tratta, tuttavia, di una visione parziale che trova, nella secolare storia dell'opera lirica, numerose eccezioni. La principale di queste è costituita dal catalogo rossiniano, che inanella una serie ...;
[Read more...]Nell'immaginario collettivo l'eroina del melodramma è votata al sacrificio: dalla tisi di Violetta al suicidio di Cio Cio San, per malattia fisica o mentale, per mano propria o altrui, sembra difficile uscire dal cliché che vorrebbe la donna o vittima angelicata o incarnazione del male. Si tratta, tuttavia, di una visione parziale che trova, nella secolare storia dell'opera lirica, numerose eccezioni. La principale di queste è costituita dal catalogo rossiniano, che inanella una serie di ritratti femminili di grande potenza e complessità, tanto che perfino una vittima per eccellenza come Desdemona, nell'opera di Rossini, appare, nel momento fatale, ben più forte e risoluta di Otello. Dalla principessa Lisinga, pronta a impugnare le armi per salvare l'amato in Demetrio e Polibio, fino alla principessa austriaca Mathilde, che abbraccia la causa rivoluzionaria in Guillaume Tell, si susseguono eroine buffe e tragiche che, quale sia la loro sorte, delineano un'immagine della donna ricca di sfaccettature. Fra tutte, Matilde di Shabran, intrepida emula di Armida decisa a sedurre un castellano folle, sadico e misogino e a riportare la giustizia nel suo feudo. L'attenzione è focalizzata proprio ai personaggi femminili delle opere rossiniane, messi a confronto e analizzati per tematiche sia nei testi dei libretti sia nella trattazione musicale rossiniana, attraverso esempi precisi sia per il lettore più smaliziato sia per il meno esperto. Due capitoli introduttivi contestualizzano l'analisi della produzione operistica del Cigno di Pesaro. Prefazione di Gianfranco Mariotti.
Abstract: Pensateci: ancora oggi, dopo un paio di secoli di successi, l’opera continua a essere lo spettacolo dal vivo più diffuso al mondo ed è grazie a essa se, dappertutto sul pianeta, si parla la nostra lingua. L’Italia, per il resto povera di materie prime, detiene infatti un immenso giacimento aureo di musica e teatro. Solo che noi italiani, spesso, ci dimentichiamo di averlo. Elio – musicista originale ed eclettico – e Francesco Micheli – regista d’opera di formazione classica – hanno inc ...;
[Read more...]Pensateci: ancora oggi, dopo un paio di secoli di successi, l’opera continua a essere lo spettacolo dal vivo più diffuso al mondo ed è grazie a essa se, dappertutto sul pianeta, si parla la nostra lingua. L’Italia, per il resto povera di materie prime, detiene infatti un immenso giacimento aureo di musica e teatro. Solo che noi italiani, spesso, ci dimentichiamo di averlo. Elio – musicista originale ed eclettico – e Francesco Micheli – regista d’opera di formazione classica – hanno incontrato in modi molto diversi Nostra Signora Opera ma entrambi se ne sono innamorati alla follia. È per questo che, trascinati dalle arie, conquistati da protagonisti come Rigoletto, Tosca o Norma, da vicende irresistibili quali quelle del Barbiere di Siviglia o dell’Elisir d’amore e dalle stesse vite dei compositori, hanno deciso di richiamare fra noi i Favolosi 5 – Rossini, Bellini, Donizetti, Verdi e Puccini – con una serie di funambolesche sedute spiritiche. Ne è nato questo libro che è insieme la storia dell’opera lirica più pazza del mondo, una chiacchierata fra amici di secoli diversi e un viaggio alla scoperta di un prodigio del made in Italy, paragonabile al segreto del parmigiano reggiano o alla ricetta della pasta con le sarde, un’arte tramandata dai nostri padri e fatta di cultura ed emozioni, Storia e storie, tragedie e frivolezza, moda e fantasia. E naturalmente di musica, melodie, colpi di teatro. E allora, avanti, andiamo a conoscere in queste pagine Rossini, il rivoluzionario che ha fatto piazza pulita dei vecchi parrucconi. E Bellini, lo sciupafemmine, bello e dannato. E Donizetti, bulimico della musica, fino a diventar pazzo. E Verdi, cantore d’Italia. Senza dimenticare Puccini, l’uomo che ha inventato il cinema. Per chiunque, anche per chi non ha mai assistito a un’opera, sarà l’inizio di una grande storia d’amore.
Abstract: Il Gatto e la Volpe sono stanchi della cattiva fama che li circonda. Collodi non gli ha reso giustizia: non era assolutamente loro intenzione turlupinare il Burattino. Anzi, volevano educarlo, insegnargli a non fidarsi del primo che passa. E invece. Guardate un po' quanto fango è stato gettato su "due educatori di rango" come loro! Così chiedono un nuovo processo, con tanto di testimoni e di avvocati dell'accusa e della difesa. Presiede, come sempre, l'Orango. Riusciranno a farsi riabi ...;
[Read more...]Il Gatto e la Volpe sono stanchi della cattiva fama che li circonda. Collodi non gli ha reso giustizia: non era assolutamente loro intenzione turlupinare il Burattino. Anzi, volevano educarlo, insegnargli a non fidarsi del primo che passa. E invece. Guardate un po' quanto fango è stato gettato su "due educatori di rango" come loro! Così chiedono un nuovo processo, con tanto di testimoni e di avvocati dell'accusa e della difesa. Presiede, come sempre, l'Orango. Riusciranno a farsi riabilitare?