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Autore:Morari, Sergio
Pubblicazione:Verbania : Alberti, 2006
Abstract: Il battaglione alpino Intra nasce nel 1908 sulle rive del Lago Maggiore. In 35 anni di storia gloriosa, di arditi e tenaci combattimenti, di sofferenze e onori portò in ogni teatro di guerra il nome della città verbanese. Tipico reparto di montagna, impegnato sovente in combattimenti alle quote più elevate e nelle condizioni più estreme, raccolse sempre i suoi soldati prevalentemente nelle valli alpine dell’Ossola, del Verbano e del Cusio e del Varesotto. Quei monti delle Alpi Pennine ...;
[Read more...]Il battaglione alpino Intra nasce nel 1908 sulle rive del Lago Maggiore. In 35 anni di storia gloriosa, di arditi e tenaci combattimenti, di sofferenze e onori portò in ogni teatro di guerra il nome della città verbanese. Tipico reparto di montagna, impegnato sovente in combattimenti alle quote più elevate e nelle condizioni più estreme, raccolse sempre i suoi soldati prevalentemente nelle valli alpine dell’Ossola, del Verbano e del Cusio e del Varesotto. Quei monti delle Alpi Pennine e Lepontine su cui svolse sempre l’attività addestrativa e di formazione delle truppe, dalla nascita fino alla seconda guerra mondiale. Quello dell’Intra era un nome familiare nelle valli dell’entroterra verbanese, simbolo di servizio militare, di alto senso del dovere e di fedeltà alla patria. La costituzione del battaglione Intra è legata ad un evento epocale che cambiò, agli inizi del Novecento, la geografia delle comunicazioni in Europa: l’apertura del tunnel ferroviario del Sempione. La linea ferroviaria diretta Milano – Berna stabiliva un collegamento lineare tra il Mediterraneo e l’Europa centrale con innegabili vantaggi economici e commerciali. Creava tuttavia, negli stati maggiori dell’esercito, preoccupazioni militari di carattere strategico perché facilitava l’accesso all’Italia da parte di eventuali eserciti stranieri. L’esercito decise quindi un rafforzamento delle truppe alpine poste a difesa del confine settentrionale. Nacque così il battaglione Intra. La sua costituzione fu accompagnata da polemiche e contrasti tra Domodossola e Pallanza che inizialmente avrebbero dovuto ospitare il costituendo reparto alpino. Per una città, ospitare e dare il nome ad un battaglione era un indubbio onore e un’affermazione a livello nazionale, ma al fatto erano legati anche indubbi vantaggi economici e commerciali legati alla presenza di truppe numericamente consistenti. Alla fine la spuntò Intra, la “piccola Manchester del Verbano” che costruì la caserma “Simonetta” per ospitare gli alpini. Dal battesimo del fuoco in Libia e nella prima guerra mondiale, alla campagna in Africa Orientale e sul fronte greco albanese, fino all’impiego in Jugoslavia e alla scelta coraggiosa del capitano Pietro Zavattaro Ardizzi di combattere con i partigiani di Tito contro i nazifascisti, il libro nasce dalla volontà di unificare le conoscenze acquisite in modo frammentario dalla ricerca storica e pubblicate in vari libri. Mancava un testo unitario che affrontasse in modo sequenziale i gloriosi 35 anni di vita del battaglione Intra, figlio delle terre verbanesi, ossolane e cusiane che tanto ha dato alla storia d’Italia. La ricerca, condotta da Sergio Morari con la collaborazione di Paolo Crosa Lenz, è arricchita da oltre cento immagini a colori e in bianco/nero che restituiscono volti e ambienti alla narrazione.