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Pubblicazione:Parma : Centro studi movimenti Parma ; Colorno : Comune di Colorno, 2008
Abstract: Era il 1873 quando l’Amministrazione provinciale di Parma, in seguito all’epidemia di colera scoppiata in città, stabilì di trasferire provvisoriamente l’ospedale psichiatrico a Colorno, riadattando per l’occasione i locali dell’ex palazzo ducale e dell’ex convento di San Domenico.
Passarono gli anni e passò l’epidemia ma quella soluzione temporanea divenne invece sempre più definitiva, al punto che la parte posteriore della Reggia rimase adibita a manicomio della provincia fino all ...;
[Read more...]Era il 1873 quando l’Amministrazione provinciale di Parma, in seguito all’epidemia di colera scoppiata in città, stabilì di trasferire provvisoriamente l’ospedale psichiatrico a Colorno, riadattando per l’occasione i locali dell’ex palazzo ducale e dell’ex convento di San Domenico.
Passarono gli anni e passò l’epidemia ma quella soluzione temporanea divenne invece sempre più definitiva, al punto che la parte posteriore della Reggia rimase adibita a manicomio della provincia fino alla sua chiusura in questi nostri anni recenti.
Per il paese, quest’ospedale rappresentò una realtà sociale, culturale e economica di assoluto rilievo, tanto che la negazione delle istituzioni totali da parte del movimento contro la psichiatria tradizionale che, negli anni settanta, fece riferimento a Franco Basaglia, diede il via, all’interno della comunità, a un contrastato dibattito e a una lacerante contrapposizione tra chi era a favore e chi contro la sua chiusura. In questo volume sono raccolte le interviste che i ragazzi della classe 3aA dell’Istituto comprensivo “P.L. Belloni” di Colorno hanno realizzato nella primavera 2008 ad una decina di uomini e donne che lavorarono presso quell’Ospedale, ripercorrendone la storia degli ultimi decenni con le sue cesure e la sua difficile memoria.