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Filmic material
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Pubblicazione:[Campi Bisenzio] : Dolmen Home Video, [2008]
Abstract: film è organizzato in segmenti o frammenti di varia natura: resoconti documentaristici, escursioni storiche, situazioni di finzione.
* Prologo - (3 min. e 30 sec. ca). Regia di Volker Schlöndorff e Alexander Kluge. Lettera di Hanns-Martin Schleyer al figlio Eberhard del 8 ottobre 1977, su alcune immagini dei funerali dell'industriale.
* I - (25 min. ca). Regia di Rainer Werner Fassbinder. È la più lunga delle sezioni in cui si articola il film e l'irrequieto regista la a ...;
[Read more...] film è organizzato in segmenti o frammenti di varia natura: resoconti documentaristici, escursioni storiche, situazioni di finzione.
* Prologo - (3 min. e 30 sec. ca). Regia di Volker Schlöndorff e Alexander Kluge. Lettera di Hanns-Martin Schleyer al figlio Eberhard del 8 ottobre 1977, su alcune immagini dei funerali dell'industriale.
* I - (25 min. ca). Regia di Rainer Werner Fassbinder. È la più lunga delle sezioni in cui si articola il film e l'irrequieto regista la aveva terminata prima ancora che il quadro generale del film fosse stato delineato. Il regista interpreta se stesso e narra gli avvenimenti esterni attraverso la loro influenza sulla sua relazione col compagno di vita Armin Meier (che si sarebbe tolto la vita l'estate successiva): le tensioni, gli scoppi d'ira, il prorompere incontrollato delle emozioni. A detta di Schlöndorff, l'approccio di Fassbinder, la scelta di descrivere il "politico" attraverso il "privato", influenzò significativamente i contributi successivi degli altri registi. L'episodio è interrotto da spezzoni di dialogo del regista con la madre, "testimone di un passato" che il regista vede incombere nuovamente sulla Germania.
* II - (5 min. ca). Regia di Alexander Kluge. La professoressa Gabi Teichert entra in conflitto con le autorità scolastiche per il suo modo di intendere e insegnare la storia tedesca. Breve escursione su alcuni suicidi imposti dalla ragion di stato (Rodolfo d'Asburgo-Lorena e Erwin Rommel).
* III - (10 min. ca). Regia di Volker Schlöndorff e Alexander Kluge. All'esterno della chiesa in cui si stanno celebrando i funerali di stato di Hanns-Martin Schleyer viene arrestato un turco con un fucile. Subito fermato, afferma di aver voluto portare a casa un piccione per cena. Nella sala grande del Museo dell'automobile della Daimler-Benz, di cui Schleyer era stato membro del consiglio di amministrazione, impiegati e delegati da tutto il mondo assistono al rito funebre. Nei reparti di produzione (in alcuni i gastarbeiter rappresentano il 90% della forza-lavoro) le catene di montaggio si fermano per tre minuti. Discorsi ufficiali e ricevimento conclusivo.
* IV-V - (11 min. ca). Regia di Alf Brustellin e Bernhard Sinkel. Franziska Busch soccorre e cura una donna aggredita all'esterno dello Stadio Olimpico di Monaco. Assiste poi ai provini televisivi di un'intervista in carcere a Horst Mahler, uno dei fondatori della Rote Armee Fraktion, condannato a 12 anni e la cui liberazione era stata chiesta in cambio del rilascio di Peter Lorenz, candidato a sindaco di Berlino ovest per la CDU, e sequestrato tre giorni prima delle elezioni, il 27 febbraio 1975, dal Movimento 2 giugno. Nell'intervista, Mahler cerca di individuare il percorso che, dal crollo delle illusioni del sessantotto tedesco, ha portato alla scelta terroristica di alcune frange di quel movimento, e le ragioni del consistente consenso di cui godono.
* VI - (5 min. ca). Regia di Katja Rupé e Hans Peter Cloos. Giovane pianista soccorre uno sconosciuto insanguinato presentatosi alla sua porta. Piccolo thriller, incentrato sul clima di paura, angoscia, sospetto, in Germania, negli anni di piombo.
* VII - VIII - (5 min. ca). Regia di Alf Brustellin e Bernhard Sinkel. I due registi continuano a seguire Franziska Busch. Prima insieme a una troupe televisiva che riprende il cantautore tedesco Wolf Biermann che recita una poesia sul suicidio collettivo di Andreas Baader, Gundrud Ensslin e Irmgard Möller. Poi nel gruppo politico in cui milita impegnato nella produzione di un film che si ispira al cinema rivoluzionario degli anni '20.
* IX o Grenzstation, (Posto di frontiera) - (5 min. ca). Regia di Edgar Reitz. Una coppia di innamorati è costretta a subire le farneticazioni e le arroganti insinuazioni di una guardia di frontiera, al confine con la Francia (dove è stato trovato il cadavere dell'industriale sequestrato).
* X - (3 min. ca). Regia di Alexander Kluge. Anche in questa sezione, con l'insegnante di storia Gabi Teichert che rivisita l'immediato primo dopoguerra in Germania, tra il movimento spartachista e la sua feroce repressione, Alexander Kluge, uno dei motori dell'iniziativa collettiva, procede con metodo brechtiano: l'interruzione della fiction, "...la pausa di riflessione ottenuta con cartelli o didascalie, il commento fuori campo, lo scontro-incontro di materiali eterogenei...gli inserti documentari, la musica montata in modo straniante...".
* XI - (4 min. ca). Regia di Maximiliane Mainka e Peter Schubert. Manovre d'autunno della Bundeswehr. Un comandante di divisione rimprovera i subordinati per l'assenza delle retine mimetiche sui caschi di alcuni reparti.
* XII - (1 min. ca). Regia di Volker Schlöndorff e Alexander Kluge. Inquadrature del cimitero di Stoccarda accompagnano la lettura di una lettera di Schleyer dalla prigionia (venerdì-sabato, 9-10 settembre: "...se intendono rifiutare lo facciano subito, anche se l'uomo, come in guerra, vorrebbe sopravvivere. Non è mai dolce e piacevole morire per la patria".
* XIII - (2 min. 15 sec. ca). Regia di Alexander Kluge. Intervento dello scrittore Max Frisch al Congresso della SPD, nell'autunno 1977. "...La polizia, per quanto forte, specializzata ed informata dalla gente...non riuscirà a bandire dal mondo la rassegnazione. Oltre all'invito ad uno spensierato consumismo come condizione di crescita economica, che cosa trovano i giovani, quali scopi nella vita...La democrazia, mettiamo il caso che non la si voglia solamente salvare, ma bensì che la si voglia costruire...sarebbe un obiettivo al di sopra degli interessi privati del singolo consumatore."
* XIV - (15 min. ca). Regia di Volker Schlöndorff. Il comitato di redazione di una rete televisiva valuta l'opportunità di trasmettere una riduzione dell' Antigone di Sofocle, nel momento in cui nel paese infuriano le polemiche sui funerali dei tre suicidi della RAF. Nonostante il considerevole investimento economico, si decide di rinviare la trasmissione a data indeterminata.
* XV - (20 min. ca). Regia di Volker Schlöndorff e Alexander Kluge. Interviste a Manfred Rommel (figlio di Erwin Rommel) che nella qualità di sindaco di Stoccarda prese le decisioni relative ai funerali, ad un ristoratore che accettò di ospitare il banchetto funebre e alla sorella di Gudrun Ensslin. Riprese dei funerali dei tre suicidi di Stammheim, avvenuti il 27 ottobre 1977, in un clima di tensione, con alcuni arresti.