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Filmic material
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Pubblicazione:[Milano] : Warner Home Video Italia c2005
Abstract: Un eccellente thriller teatrale, uno di quei film che – complice un cast straordinariamente ispirato – si guadagnano a buon diritto il titolo di evergreen. Stiamo parlando de L’isola di corallo che, destinato al palcoscenico dal suo autore Maxwell Anderson, ottiene definitiva consacrazione sul grande schermo grazie alla maestria di John Huston. A dividere la scena, due giganti come Humphrey Bogart e Edward G. Robinson, il primo nei panni di un reduce di guerra giunto in Florida per por ...;
[Read more...]Un eccellente thriller teatrale, uno di quei film che – complice un cast straordinariamente ispirato – si guadagnano a buon diritto il titolo di evergreen. Stiamo parlando de L’isola di corallo che, destinato al palcoscenico dal suo autore Maxwell Anderson, ottiene definitiva consacrazione sul grande schermo grazie alla maestria di John Huston. A dividere la scena, due giganti come Humphrey Bogart e Edward G. Robinson, il primo nei panni di un reduce di guerra giunto in Florida per portare l’estremo saluto di un commilitone al padre ed alla giovane vedova, l’altro in quelli di un gangster caduto in disgrazia dopo l’abolizione del proibizionismo e deciso a tornare in auge. La scena si svolge in un albergo a Key Largo, dove un gruppo di uomini e donne vengono fatti incontrare dal destino. Quando Frank McCloud (Bogart) giunge all’hotel Largo le cose gli sembrano subito strane: nella hall, solo qualche ceffo ed una donna visibilmente ubriaca. Nonostante venga caldamente consigliato ad andarsene, Frank resta per un semplice motivo: il proprietario dell’hotel è il padre del suo commilitone e lì vive anche la sfortunata moglie Nora (Lauren Bacall). Da questo momento gli eventi si svolgeranno in questo microcosmo, reso ancora più claustrofobico dall’imminenza di un terribile uragano, che deve infrangersi sulla costa. Ore pesanti, cariche di tensione, durante le quali vengono a confronto diverse personalità, dalla vigliaccheria ammantata di arroganza del boss Johnny Rocky (Robinson), all’idealismo, mascherato di cinismo, di Frank, alla disperata fragilità di Alba, dama in disgrazia del boss. Poche ore nelle quali il gangster attende di realizzare un contrabbando di denaro falso, per poi fuggire a Cuba. L’uragano, che costringe tutti a restare al chiuso, rompe così l’incantesimo quotidiano che vorrebbe queste persone – in condizioni normali – divise da ruoli, stili di vita, posizioni di potere. A renderli drammaticamente uguali è la paura della morte, a dividerli tra vincitori e perdenti è il senso di giustizia che, americanamente, trionfa nel final