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Pubblicazione:Milano : Garzanti, 1977
Abstract: Restituire al buddismo il suo vero orizzonte storico significa anche rilevare Ia profonda originalità dela sua dottrina, seguirne le trasformazioni, ricor- dare al distratto Occidente, periodicamente attratto e respinto dal pensiero orientale, la stupefacente espansione nella popolosissima Asia di un insegnamento vivo da venticinque secoli, e che ai nostri occhi e pieno di paradossi, enigmatico come il sorriso di alcune statue del Buddha: una religione senza Dio, un pessimismo che rag ...;
[Read more...]Restituire al buddismo il suo vero orizzonte storico significa anche rilevare Ia profonda originalità dela sua dottrina, seguirne le trasformazioni, ricor- dare al distratto Occidente, periodicamente attratto e respinto dal pensiero orientale, la stupefacente espansione nella popolosissima Asia di un insegnamento vivo da venticinque secoli, e che ai nostri occhi e pieno di paradossi, enigmatico come il sorriso di alcune statue del Buddha: una religione senza Dio, un pessimismo che raggiunge la serenità totale, una saggezza d’impronta aristocrtica penetrata nelle masse, un ateismo alla ricerca dell’AssoIuto. Profondo conoscitore del pensiero orientale Henri Arvon non crede in facili sintesi tra due civiltà, quella occidentale e quella orientale, che per millenni sono cresciute quasi senza influenzarsi. Contro l’ignoranza intollerante d’un tempo e le banalizzazioni di oggi, il suo Buddismo — che con precisione pari alla concisione espone i risultati di amplissimi studi — ci restituisce nel loro esatto contesto storico e dottrinale nozioni ormai diffuse anche nell’odierno Occidente, parole divenute quasi comuni come nirvana, yoga, veicolo, karma; invitando, soprattutto, alla conoscenza del diverso da noi.