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Pubblicazione:Milano : Feltrinelli, 2002-2005
Abstract: "I giorni e gli anni" è l'opera principale di Uwe Johnson. Uscita in Germania in quattro volumi (1970, 1972, 1973, 1983), consta di 367 brevi capitoli "dalla vita di Gesine Cresspahl" e si articola su due piani temporali: il presente newyorkese, dal 21 agosto 1967 al 20 agosto 1968 (in tanti capitoli quanti sono i giorni dell'anno), e il passato nel Meclemburgo, dagli anni venti agli anni cinquanta. Il primo volume inizia il 21 agosto 1967 e termina il 19 dicembre 1967. È stato pubblic ...;
[Read more...]"I giorni e gli anni" è l'opera principale di Uwe Johnson. Uscita in Germania in quattro volumi (1970, 1972, 1973, 1983), consta di 367 brevi capitoli "dalla vita di Gesine Cresspahl" e si articola su due piani temporali: il presente newyorkese, dal 21 agosto 1967 al 20 agosto 1968 (in tanti capitoli quanti sono i giorni dell'anno), e il passato nel Meclemburgo, dagli anni venti agli anni cinquanta. Il primo volume inizia il 21 agosto 1967 e termina il 19 dicembre 1967. È stato pubblicato col titolo italiano Anniversari (Feltrinelli 1972) e nella nuova traduzione di Nicola Pasqualetti e Delia Angiolini nel 2002 (Feltrinelli/"Le Comete") col titolo "I giorni e gli anni". Vol. 1. Il secondo volume della tetralogia - "I giorni e gli anni". Vol. 2 - appare per la prima volta in lingua italiana, sempre nella traduzione di Nicola Pasqualetti e Delia Angiolini e abbraccia il periodo dicembre 1967-aprile 1968. Ritroviamo Gesine Cresspahl e sua figlia Marie immerse nel turbolento e variopinto quotidiano di New York; nel frattempo continua a dipanarsi il racconto dell'infanzia della protagonista, dalla seconda metà degli anni trenta alla fine della guerra. Il respiro lungo del racconto johnsoniano comincia a ripagare il lettore e dare i suoi frutti; permette ormai di recuperare appieno quegli elementi che sembravano a prima vista gratuiti nell'insistito collage metropolitano: lo svolgersi della vicenda nel passato è in grado di illuminare anche retrospettivamente di bagliori lo "strano" sguardo di Gesine nel presente newyorkese e, d'altra parte, il "bosco simbolico" di Manhattan, che inghiotte e ricrea ogni immagine, lingua, esperienza, è lo sfondo d'elezione per il suo proposito di "raccontare ricreando" vicende cruciali di un'infanzia per la quale non sono più disponibili testimoni e documenti. L'evento principale nella vicenda del presente compresa nei giorni di questo secondo volume è l'assassinio di Martin Luther King, che fa da chiosa significativa al confronto fra madre e figlia, già delineatosi nel primo volume, riguardo alle relazioni e le tensioni fra le razze nella metropoli e nell'America della fine degli anni sessanta. La vicenda ricostruita nel passato ha il suo culmine in un episodio altrettanto drammatico: la "notte dei cristalli" del novembre 1938, nella quale si svela definitivamente il destino che attende di lì a poco gli ebrei europei; questo momento cruciale segna anche il compimento tragico della vicenda terrena di Lisbeth Cresspahl - la madre di Gesine - e rappresenta, anche nell'economia complessiva dell'opus johnsoniano, un vero e proprio punto focale nonché un vertice del suo genio di scrittore. E infatti il personaggio di Lisbeth, del quale invano si cercherebbe un equivalente nel romanzo tedesco del dopoguerra, attinge piuttosto alla dimensione tragica di certe eroine di Bergman o di von Trier e rappresenta l'invenzione attorno alla quale si delinea l'originale (e inane) risposta di Gesine Cresspahl e del "Compagno Scrittore" al problema della responsabilità della generazione dei nati sotto il nazismo di fronte alle colpe dei padri: la figura di Lisbeth Cresspahl e il modo originalissimo con il quale se ne narra la vicenda è forse il risultato letterariamente più alto della tensione nella quale è nata ed è vissuta, almeno fino alla caduta del Muro di Berlino, la letteratura tedesca contemporanea.