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Filmic material
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Pubblicazione:[Firenze] : DNC Entertainment, [2004]
Abstract: 1950. Vanni Porelli aiutato dal vecchio padre fornaio e dal figlio Nicola, ha messo su un piccola pasticceria nella campagna riminese. Inaspettatamente Vanni viene convocato da Gaia, una bella signora di città, la quale ha deciso di affidare a lui, il restauro della sua villa ridotta in uno stato disastroso. Da prima Vanni dice di no, poi finisce con il cedere: la bella Signora vuole inaugurare la villa rinnovata con una grande festa per sua figlia Sandra, che deve laurearsi, una festa ...;
[Read more...]1950. Vanni Porelli aiutato dal vecchio padre fornaio e dal figlio Nicola, ha messo su un piccola pasticceria nella campagna riminese. Inaspettatamente Vanni viene convocato da Gaia, una bella signora di città, la quale ha deciso di affidare a lui, il restauro della sua villa ridotta in uno stato disastroso. Da prima Vanni dice di no, poi finisce con il cedere: la bella Signora vuole inaugurare la villa rinnovata con una grande festa per sua figlia Sandra, che deve laurearsi, una festa che ne ricordi un'altra, che tanti anni prima il brav'uomo aveva organizzato per la padrona.Vanni Porelli cede perché c'è nella sua vita un ricordo inobliabile: il 18 giugno 1940, sentendo alla radio la notizia della entrata in guerra dell'Italia, la giovane Gaia, in un momento di eccitazione, gli dette un bacio.
Così l'uomo si mette al lavoro. Aiutato dal suo impacciato candido figliolo e da due ragazzi (adottati dalla moglie, da cui Porelli vive separato), l'uomo si trova a combattere anche con ostacoli imprevedibili e bizzarri; anticipa soldi suoi: noleggia personale di servizio e livree, ingaggia un capo cameriere e perfino una orchestrina di dilettanti. Il giorno della festa finalmente arriva; Gaia dà una occhiata frettolosa a tutto ciò che è stato fatto e predisposto ed è pure presente il marito, un uomo squallido ed arrogante. Ma improvvisamente tutto va a rotoli: Sandra ha mentito, essa non si è per niente laureata: la pastasciutta è pessima, l'orchestrina assai modesta, mentre un fastidioso avvocato cineamatore impazza nel fare un filmino della bella festa, che rimarrà così eternata nella finzione di volti naturalmente felici e di sorrisi forzatissimi. Vanni vede crollare il suo castello di sogni e, nella sua dignità, rifiuta perfino il saldo dovutogli. All'alba, se ne torna al freschissimo pane del suo forno per gustarne la fragranza, insieme a Nicola e a quei due simpatici "orfani", che lo hanno bravamente aiutato a far rifiorire, malgrado tutto, un meraviglioso, irripetibile momento.