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Pubblicazione:Alessandria : Edizioni dell'Orso, 2011
Abstract: La conoscenza dei dialetti si offre come uno degli strumenti possibili per comprendere le diverse realtà che, se in alcuni ambiti tendono ad omologarsi alla cultura dominante, in altri, al contrario, cercano motivazioni storiche e scientifiche per la ridefinizione e l’autoaffermazione di una propria identità culturale.
Le regioni italiane offrono una grande ricchezza di stimoli in tale senso, presentando un mosaico interessante di lingue e tradizioni diverse in contatto. In particolar ...;
[Read more...]La conoscenza dei dialetti si offre come uno degli strumenti possibili per comprendere le diverse realtà che, se in alcuni ambiti tendono ad omologarsi alla cultura dominante, in altri, al contrario, cercano motivazioni storiche e scientifiche per la ridefinizione e l’autoaffermazione di una propria identità culturale.
Le regioni italiane offrono una grande ricchezza di stimoli in tale senso, presentando un mosaico interessante di lingue e tradizioni diverse in contatto. In particolare, nelle alte valli dell’arco alpino sia occidentale che orientale si registra da secoli la presenza di comunità tedescofone, rispettivamente provenienti dall’area dialettale alemannica (Piemonte e Valle d’Aosta) e dall’area bavarese (Veneto e Trentino-Alto Adige).
Il volume, diviso in due sezioni, affronta tematiche relative all’area occidentale: i dialetti walser (M.C. Di Paolo, M. Angster), la fraseologia nel tedesco svizzero (H. Burger / P. Zürrer), gli strumenti per la ricerca, lo Sprachatlas der deutschen Schweiz (SDS) e lo Schweizerdeutsches Wörterbuch (Idiotikon) (N. Bigler), il lessico svevo-alemanno del XV sec. (C. Cigni); e tematiche concernenti il tedesco dell’area orientale bavarese: analisi di testi significativi poco noti della tradizione manoscritta (E. Cianci, V. Di Clemente), problematiche concernenti le varietà parlate nell’Alto Adige/Südtirol in condizioni di plurilinguismo (N. Menna, S. Ciccolone). Tra le due sezioni si colloca uno studio che mette a confronto i fenomeni di interferenza rilevabili nel dialetto alemannico di Formazza e nelle parlate bavaresi sudtirolesi, in due aree cioè di contatto storico fra italiano e tedesco (S. Dal Negro).
Ambedue le sezioni sono introdotte da un’ampia rassegna bibliografica articolata per tematiche e per località (E. Fazzini, V. Di Clemente).