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Pubblicazione:Roma : Bulzoni, 2004
Abstract: I saggi raccolti in questo volume mettono a fuoco il tema della disobbedienza e prestano particolare attenzione all'obiezione di coscienza. Il nucleo centrale del volume è costituito dai rapporti tra Tolstoj e i duchobory, una comunità religiosa dissidente, annoverata all'inizio dell'Ottocento "tra le più pericolose", che dagli anni ‘40 si trasferì nei territori della Transcaucasia. Il 1895, l'anno in cui ebbero inizio gli scambi epistolari tra Tolstoj e Pëtr Verigin, guida spirituale ...;
[Read more...]I saggi raccolti in questo volume mettono a fuoco il tema della disobbedienza e prestano particolare attenzione all'obiezione di coscienza. Il nucleo centrale del volume è costituito dai rapporti tra Tolstoj e i duchobory, una comunità religiosa dissidente, annoverata all'inizio dell'Ottocento "tra le più pericolose", che dagli anni ‘40 si trasferì nei territori della Transcaucasia. Il 1895, l'anno in cui ebbero inizio gli scambi epistolari tra Tolstoj e Pëtr Verigin, guida spirituale dei duchobory, è un anno di svolta decisivo, sia nella storia della setta che dell'obiezione di coscienza.Il 29 giugno 1895 oltre un migliaio di duchobory in tre diverse zone della Russia europea distrussero tutte le armi in loro possesso per testimoniare simbolicamente la rinuncia ad ogni comportamento contro la vita. Si trattò di uno dei più clamorosi atti di disobbedienza all'autorità mai verificatosi in Russia, l'episodio di rifiuto collettivo del servizio militare di maggior rilievo di tutto il secolo. Quando la macchina repressiva dell'impero russo si abbattè sui membri della setta, Tolstoj e i suoi seguaci, denunciarono le persecuzioni e si fecero promotori di un'ampia campagna di aiuti perché i dissidenti potessero emigrare in Canada. Tolstoj inoltre rese noti numerosi altri casi di obiezione che si verificarono sia in Russia che in Europa. L'obiezione di coscienza, a lungo percepita come un problema di tolleranza religiosa, nel pensiero di Tolstoj assume il valore emblematico di una condanna radicale dell'ordine esistente, un gesto rivoluzionario, in grado di distruggere dalle fondamenta un'organizzazione sociale basata sulla violenza, sull'ingiustizia, su una visione non religiosa della vita.