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Texte imprimé
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Pubblicazione:Milano : Adelphi, 1986
Résumé/Synthèse: Qui una fosca, fatale vicenda si tende fra gli estremi del deserto africano - con il suo "incanto fatto di solitudine e silenzio" - e l'altra solitudine, umida e verdeggiante, di una conca alpina, scoperta dall'ebreo Abdia come terra del più rapinoso esotismo, idilliaca cerchia dove egli racconterà, passeggiando, alla figlia le fiabe del deserto. Qui, come sempre in Stifter, gli eventi osano presentarsi come " una serena catena di fiori": ma poiché, di quella catena, soltanto "pochi pe ...;
[Tout lire...]Qui una fosca, fatale vicenda si tende fra gli estremi del deserto africano - con il suo "incanto fatto di solitudine e silenzio" - e l'altra solitudine, umida e verdeggiante, di una conca alpina, scoperta dall'ebreo Abdia come terra del più rapinoso esotismo, idilliaca cerchia dove egli racconterà, passeggiando, alla figlia le fiabe del deserto. Qui, come sempre in Stifter, gli eventi osano presentarsi come " una serena catena di fiori": ma poiché, di quella catena, soltanto "pochi petali sono stati svelati finora", e le sue lacune sono vaste, un senso di acutissimo allarme accompagna quella visione. L'immenso amore di Abdia per la figlia - una delle raffigurazioni più intense dell'amore che conosca la letteratura - è vegliato da due potenze: il fulmine e l'arcobaleno. Con la stessa indifferenza, con la stessa imprevidibilità, esse portano e sigillano, volta a volta, la grazia e la sciagura.