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Texte imprimé
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Autore:Horvilleur, Delphine
Pubblicazione:Torino : Einaudi, 2022
Résumé/Synthèse: Essere un rabbino significa vivere con la morte: quella degli altri, ma anche la propria. Significa però soprattutto trasmettere la morte come lezione di vita per quelli che restano. Il tessuto di questo libro di consolazione intreccia strettamente tre fili: il racconto, l’esegesi e la confessione. La narrazione di una vita interrotta, il modo di dare senso a una morte attraverso i testi della tradizione e l’evocazione di una ferita intima o la rammemorazione di un episodio autobiograf ...;
[Tout lire...]Essere un rabbino significa vivere con la morte: quella degli altri, ma anche la propria. Significa però soprattutto trasmettere la morte come lezione di vita per quelli che restano. Il tessuto di questo libro di consolazione intreccia strettamente tre fili: il racconto, l’esegesi e la confessione. La narrazione di una vita interrotta, il modo di dare senso a una morte attraverso i testi della tradizione e l’evocazione di una ferita intima o la rammemorazione di un episodio autobiografico di cui ha risvegliato il ricordo seppellito da qualche parte. I testi sacri aprono un varco tra i vivi e i morti: «Il ruolo del narratore è quello di stare sulla soglia, per garantire che resti aperta». E permettere cosí a ciascuno di fare la pace con i propri fantasmi.