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Pubblicazione:Milano : Baldini Castoldi Dalai, 2005
Résumé/Synthèse: Questo libro raccoglie le "lettere aperte" che Predrag Matvejevic, già figura di spicco del "dissenso" nei Paesi socialisti dell'Est europeo e testimone d'eccezione del crollo dell'impero sovietico e della tragedia dei Balcani, ha inviato, nel corso di due decenni, ai potenti del mondo. Sono appelli in difesa dei perseguitati, atti di accusa, confessioni autobiografiche, riflessioni sulla cultura, la storia, la geopolitica. Testi che, all'epoca in cui vennero scritti, dall'altra parte ...;
[Tout lire...]Questo libro raccoglie le "lettere aperte" che Predrag Matvejevic, già figura di spicco del "dissenso" nei Paesi socialisti dell'Est europeo e testimone d'eccezione del crollo dell'impero sovietico e della tragedia dei Balcani, ha inviato, nel corso di due decenni, ai potenti del mondo. Sono appelli in difesa dei perseguitati, atti di accusa, confessioni autobiografiche, riflessioni sulla cultura, la storia, la geopolitica. Testi che, all'epoca in cui vennero scritti, dall'altra parte della 'cortina di ferro', potevano circolare con grande difficoltà, quando non clandestinamente. Sospese tra storia e letteratura, queste pagine, ormai classiche, chiamano in causa una vasta galleria di personaggi, a volte carnefici a volte vittime: da Stalin a Trockij, da Breznev a Gorbacév, a Sacharov, a Brodskij, ad Havel e a tutti gli altri protagonisti della tragedia che ha segnato i popoli dell'Europa centrale e orientale. Ne risulta una lucida radiografia politico-culturale dei rapporti tra Est e Ovest, una critica del "socialismo reale", un manifesto, ancora attualissimo, per un socialismo "dal volto umano". E che oggi si legge come una coraggiosa difesa della dignità dell'Altra Europa, quella "maledetta", che stenta a trovare un suo spazio nei nuovi equilibri seguiti alla fine della guerra fredda. Questo grandioso saggio, che è stato anche definito "romanzo epistolare", di cui in passato erano uscite alcune parti, viene pubblicato per la prima volta in forma integrale (contiene anche le lettere inedite spedite dall'autore a Karol Wojtyla), e documenta, con voce appassionata, le delusioni e le speranze, ancora vive, del Novecento.