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Texte imprimé
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Autore:Verga, Giovanni
Pubblicazione:Milano : Garzanti, 2019
Résumé/Synthèse: Nel 1874, con il «bozzetto siciliano» Nedda, Verga si accosta a un genere, la novella, in cui continuerà a cimentarsi per un ventennio facendone un laboratorio di sperimentazione dei temi e delle soluzioni espressive dei grandi romanzi. Nella ricca produzione spiccano il dittico formato da Vita dei campi (1880) – serie dedicata ai «primitivi» (La lupa, Jeli il pastore) e ai dannati della terra (Rosso Malpelo) – e dalle Novelle rusticane (1883), dove la materia si articola in un contest ...;
[Tout lire...]Nel 1874, con il «bozzetto siciliano» Nedda, Verga si accosta a un genere, la novella, in cui continuerà a cimentarsi per un ventennio facendone un laboratorio di sperimentazione dei temi e delle soluzioni espressive dei grandi romanzi. Nella ricca produzione spiccano il dittico formato da Vita dei campi (1880) – serie dedicata ai «primitivi» (La lupa, Jeli il pastore) e ai dannati della terra (Rosso Malpelo) – e dalle Novelle rusticane (1883), dove la materia si articola in un contesto di rapporti storico-sociali ed economici più evoluti, ma anche fortemente drammatici (Libertà) e ossessivi (Malaria, La roba). Nelle novelle più tarde, raccolte nel secondo volume, Verga si svincola almeno in parte dall'ispirazione rusticana e dagli sfondi siciliani per aprirsi al dramma borghese e alla realtà urbana. Nella raccolta "Vagabondaggio" (1887) l'irrequietudine accomuna esistenze degradate, condannate a quell'incessante e doloroso peregrinare che è la vita. "I ricordi del capitano d'Arce" (1891) ripercorrono le vicende sentimentali della moglie di un comandante di marina, una storia di malessere e dissipazione imperniata su una figura femminile seduttiva e ingannatrice. I bozzetti di "Don Candeloro e C.i" (1894) gravitano intorno al mondo del teatro e dei teatranti e confluiscono in una riflessione sul ruolo della finzione dentro e fuorifuori la scena: perché recitare e illudere non è prerogativa solo dei guitti e verità e menzogna si scambiano spesso le parti nello spettacolo della vita.