Abstract/Sommario: A Found piacciono il vento tra i capelli, il profumo della lavanda e le lucciole che fanno splendere il buio della notte. Più di tutto, le piacciono le regole. Non ne ha mai infranta una, con un'unica eccezione: nasconde sotto la camicia un ciondolo a forma di cerbiatto, perché nel mondo in cui è cresciuta possedere un gioiello è considerato un segno di vanità. Ed è l'unico che Found si concede, perché ama la sua vita tranquilla e vuole restare per sempre nel luogo in cui è nata. Eppur ...;
[Leggi tutto...]A Found piacciono il vento tra i capelli, il profumo della lavanda e le lucciole che fanno splendere il buio della notte. Più di tutto, le piacciono le regole. Non ne ha mai infranta una, con un'unica eccezione: nasconde sotto la camicia un ciondolo a forma di cerbiatto, perché nel mondo in cui è cresciuta possedere un gioiello è considerato un segno di vanità. Ed è l'unico che Found si concede, perché ama la sua vita tranquilla e vuole restare per sempre nel luogo in cui è nata. Eppure, il suo mondo perfetto rischia di crollare quando conosce Noam, un giornalista in erba. All'inizio, Found pensa che sia solo un impiccione e un combinaguai. Ma le provocazioni del giovane la incuriosiscono più di quanto vorrebbe ammettere. I giorni passano e, per la prima volta, Found ha la sensazione di essere capita per davvero. Non le importa più né dell'opinione degli altri né delle regole, che scardina una a una. Si concentra soltanto sul vivere ogni attimo insieme, qui e ora. Ma Noam non risveglia in lei solo sentimenti confusi: è determinato a svelare un segreto che affonda le radici nel passato e che riguarda proprio il ciondolo di Found. Un segreto che, se riportato alla luce, la costringerebbe a una scelta che le cambierà la vita.
Abstract/Sommario: Nel capitolo conclusivo della dilogia, Elspeth deve affrontare il peso di ciò che ha fatto, mentre lei e Ravyn si imbarcano in una pericolosa missione per salvare il regno ormai in preda a un re tiranno e alla magia nera. Elspeth e Ravyn hanno raccolto la maggior parte delle dodici Carte della Provvidenza, ma l'ultima – e la più importante – resta da trovare: gli Ontani Gemelli. Per recuperarla prima del Solstizio e liberare il regno, dovranno attraversare l'oscura foresta avvolta dal ...;
[Leggi tutto...] Nel capitolo conclusivo della dilogia, Elspeth deve affrontare il peso di ciò che ha fatto, mentre lei e Ravyn si imbarcano in una pericolosa missione per salvare il regno ormai in preda a un re tiranno e alla magia nera. Elspeth e Ravyn hanno raccolto la maggior parte delle dodici Carte della Provvidenza, ma l'ultima – e la più importante – resta da trovare: gli Ontani Gemelli. Per recuperarla prima del Solstizio e liberare il regno, dovranno attraversare l'oscura foresta avvolta dalla nebbia. L'unico che può guidarli è il mostro che abita la mente di Elspeth, l'Incubo, ma lui non sembra più disposto a collaborare…
Abstract/Sommario: Durante il tour di presentazione per il suo primo romanzo, Chiara Barzini riceve da un amico un pacco misterioso. Tornata a casa, scopre che si tratta di un libro raro: il manuale originale usato per la costruzione dell’acquedotto di Los Angeles del 1913, autografato dall’ingegnere William Mulholland. Quando un famoso regista di Hollywood si dichiara interessato a trarre un film dal suo romanzo, il manuale diventa per lei un talismano, un oracolo sulle sorti creative sue e di un luogo ...;
[Leggi tutto...]Durante il tour di presentazione per il suo primo romanzo, Chiara Barzini riceve da un amico un pacco misterioso. Tornata a casa, scopre che si tratta di un libro raro: il manuale originale usato per la costruzione dell’acquedotto di Los Angeles del 1913, autografato dall’ingegnere William Mulholland. Quando un famoso regista di Hollywood si dichiara interessato a trarre un film dal suo romanzo, il manuale diventa per lei un talismano, un oracolo sulle sorti creative sue e di un luogo amato. Del resto, attraverso quel capolavoro di ingegneria, William Mulholland ha reso possibile l’impossibile, facendo sgorgare l’acqua nel deserto, inventando per un secolo l’immagine di Los Angeles. Di fronte al rischio che il film non si faccia per problemi di produzione, Chiara Barzini decide di volare negli Stati Uniti per parlare di persona con il Regista. Prima di andare all’appuntamento, però, intraprende un viaggio propiziatorio al Salton Sea, il più grande lago californiano diventato un emblema del disastro ecologico, e poi lungo il monumentale acquedotto di Los Angeles. Non è un’impresa solitaria. Fin dall’inizio la sostengono i consigli di scrittori audaci come Gay Talese e Mike Davis, e da un certo punto in poi la raggiungono due amiche di vecchia data, Kate e Ruby. Ripercorrere il cammino dell’acqua, ormai ridotta a un filo, è un modo per cercare di comprendere la parte più sfuggente e misteriosa della città, ma anche di se stessa, e affrontare il lutto per la fine di un’epoca che non credevamo sarebbe mai arrivata. Un po’ alla volta questo viaggio on the road ai confini dell’Impero americano diventa l’occasione per far decantare i propri sogni, liberandoli dalle illusioni ma non dalla loro forza propulsiva. E allo stesso tempo per guardare con occhio lucido ma ancora in parte incantato una terra piena di fascino e di contraddizioni, una terra ora minacciata dalle fiamme.
Abstract/Sommario: La fine del mondo non è l’apocalisse che verrà, ma un sentimento del finire, il catalogo di una trasformazione in atto: il paesaggio di qualcosa che muore e si trasforma, qualcosa che inizia e balugina al di là dell’orizzonte della storia. Dal porto di Napoli in fiamme mentre i battelli si allontanano fino a una Venezia sommersa dove si staglia l’immagine della Tempesta di Giorgione, L’ultimo mondo è il racconto poetico di una fine: una fine che è insieme visionaria e reale, romanzesca ...;
[Leggi tutto...]La fine del mondo non è l’apocalisse che verrà, ma un sentimento del finire, il catalogo di una trasformazione in atto: il paesaggio di qualcosa che muore e si trasforma, qualcosa che inizia e balugina al di là dell’orizzonte della storia. Dal porto di Napoli in fiamme mentre i battelli si allontanano fino a una Venezia sommersa dove si staglia l’immagine della Tempesta di Giorgione, L’ultimo mondo è il racconto poetico di una fine: una fine che è insieme visionaria e reale, romanzesca e filosofica, personale e di specie. Un testo di poesia che si avventura nel solco delle “scritture della fine” e che si costituisce come un poema dell’addio: una drammaturgia della fine del mondo, una lettera lirica, volta contemporaneamente al passato e al futuro.
Abstract/Sommario: Morgan Albright, figlia di un militare, ha finalmente messo radici in un quartiere accogliente vicino a Baltimora. Ha un lavoro come barista, e la sua amica e coinquilina Nina la aiuta a pagare il mutuo. Ma dopo che lei e Nina organizzano la loro prima cena – alla quale partecipa anche Luke, un informatico civettuolo che l’ha corteggiata al bar – il suo mondo accuratamente costruito va in frantumi: il vetro della porta sul retro della casa è rotto, mancano contanti e gioielli, l’auto è ...;
[Leggi tutto...]Morgan Albright, figlia di un militare, ha finalmente messo radici in un quartiere accogliente vicino a Baltimora. Ha un lavoro come barista, e la sua amica e coinquilina Nina la aiuta a pagare il mutuo. Ma dopo che lei e Nina organizzano la loro prima cena – alla quale partecipa anche Luke, un informatico civettuolo che l’ha corteggiata al bar – il suo mondo accuratamente costruito va in frantumi: il vetro della porta sul retro della casa è rotto, mancano contanti e gioielli, l’auto è sparita e Nina giace morta sul pavimento. Ben presto emerge una terribile verità: è stata Morgan a far entrare il mostro. “Luke” è in realtà un truffatore dal cuore freddo, di nome Gavin, che prende di mira un particolare tipo di donna, le ruba i beni, l’identità e poi raggiunge il suo obiettivo finale: l’omicidio. Quando l’fbi le rivela che in realtà la vittima avrebbe dovuto essere lei, non Nina, Morgan si vede costretta a rifugiarsi dalla madre e dalla nonna nel Vermont, dove inizia un nuovo lavoro e incontra un uomo che la rassicura. Ma Gavin è ancora in giro a caccia di nuove vittime e non ha dimenticato quella che gli è sfuggita.
Abstract/Sommario: La comunità degli astrofisici è riunita in Lapponia per un convegno internazionale nel quale confrontarsi e presentare gli ultimi risultati sulla nostra comprensione dell’universo. Gabriele Stelle, giovane ricercatore che lavora in uno dei più grandi e prestigiosi osservatori astronomici del mondo, si trova lì insieme ad Alessia, la studentessa di Fisica che gli è stata affibbiata dalla sua capa. Gabriele, un metro e novanta e capelli color del deserto, un «lungaccione» senza alcun seg ...;
[Leggi tutto...]La comunità degli astrofisici è riunita in Lapponia per un convegno internazionale nel quale confrontarsi e presentare gli ultimi risultati sulla nostra comprensione dell’universo. Gabriele Stelle, giovane ricercatore che lavora in uno dei più grandi e prestigiosi osservatori astronomici del mondo, si trova lì insieme ad Alessia, la studentessa di Fisica che gli è stata affibbiata dalla sua capa. Gabriele, un metro e novanta e capelli color del deserto, un «lungaccione» senza alcun segno particolare – neppure dal punto di vista della carriera scientifica, sussurra una vocetta nella sua testa –, vorrebbe disinteressarsi di tutto, e limitarsi a osservare due cose: i corpi celesti e il corpo di Mariela, il medico cubano che ha conosciuto l’anno precedente e che è diventata – non si capisce come, esclama la solita vocetta – la sua fidanzata. Nonostante la passione per l’astrofisica, e sperando di eliminare dal suo menu la carne di renna – il convegno si svolge nei paraggi del Circolo polare artico –, Gabriele non vede l’ora di tornare al suo osservatorio, là dove lavora anche Mariela; purtroppo, però, i suoi sogni si infrangono presto: una scienziata è stata uccisa nella sala dei server, e il principale indiziato è Nasir Legesse, ricercatore etiope che un guardiano ha sorpreso accanto al cadavere.
Abstract/Sommario: Horauchi Rika è una ragazza timida e impacciata che lavora in un magazzino di prodotti surgelati. Fin da bambina, nei momenti di imbarazzo o quando sente su di sé lo sguardo degli altri, percepisce la presenza di un impermeabile giallo: uno scudo invisibile agli altri, che la protegge ma, al tempo stesso, la soffoca e le provoca disagio. Quando un suo vecchio professore la ingaggia per fare compagnia a una statua di Venere custodita nelle sale di un museo cittadino, accetta di buon gr ...;
[Leggi tutto...] Horauchi Rika è una ragazza timida e impacciata che lavora in un magazzino di prodotti surgelati. Fin da bambina, nei momenti di imbarazzo o quando sente su di sé lo sguardo degli altri, percepisce la presenza di un impermeabile giallo: uno scudo invisibile agli altri, che la protegge ma, al tempo stesso, la soffoca e le provoca disagio. Quando un suo vecchio professore la ingaggia per fare compagnia a una statua di Venere custodita nelle sale di un museo cittadino, accetta di buon grado: il lunedì è il turno di riposo dal magazzino e questa insolita attività può distrarla dalla banale routine delle sue giornate, e dall'invadente padrona di casa, una donna anziana che non smette di assillarla con domande inutili. I lunedì, infatti, quando il museo è chiuso al pubblico, la statua di Venere è sola, e ha bisogno di qualcuno che la intrattenga nella sua lingua madre, il latino. Ed ecco che Rika, che Venere chiama amichevolmente Hora, inizia una strana relazione con la statua, fatta di silenzi, ma anche di complicità e di confessioni. Hora mostra a Venere il mondo reale, attraverso musica, libri e fotografie; Venere, seducente e bellissima, la ascolta. Solo quando sono una accanto all'altra, l'impermeabile giallo diventa inutile. Per quanto surreale, tra Hora e la statua nasce una forte tensione erotica, tanto che la ragazza inizia a provare gelosia nei confronti del direttore del museo che si prende cura dell'opera. Servendosi di una storia del tutto originale e simbolica, Emi Yagi offre al lettore una riflessione intelligente sulla condizione della donna oggi: il disagio di subire lo sguardo scrutinante degli altri, l'essere oggettivizzate e apprezzate unicamente per via della propria bellezza sono questioni che non riguardano solo la Venere, ma i corpi femminili in generale. Un romanzo divertente e onirico, dove la finzione diventa uno strumento di indagine profonda della realtà e metafora della società contemporanea.
Abstract/Sommario: Mi chiamo Atena Ferraris e mi sa che non sono come gli altri, inutile girarci intorno. Mia madre mi ha sempre detto che siamo tutti diversi, e quindi è come se fossimo tutti uguali. Sarà… non ne sono convinta, ma mi fido di lei. Sta di fatto che ho trent’anni, vesto fuori moda, odio le sorprese e ho ben ventisette sveglie ogni giorno per ricordarmi di lavorare, di mangiare, di andare a letto, di smettere di pensare. Ah, e faccio troppe domande, dicono. Perché per me è essenziale che og ...;
[Leggi tutto...]Mi chiamo Atena Ferraris e mi sa che non sono come gli altri, inutile girarci intorno. Mia madre mi ha sempre detto che siamo tutti diversi, e quindi è come se fossimo tutti uguali. Sarà… non ne sono convinta, ma mi fido di lei. Sta di fatto che ho trent’anni, vesto fuori moda, odio le sorprese e ho ben ventisette sveglie ogni giorno per ricordarmi di lavorare, di mangiare, di andare a letto, di smettere di pensare. Ah, e faccio troppe domande, dicono. Perché per me è essenziale che ogni cosa abbia una spiegazione. Per questo dirigo una rivista online di enigmistica dove ogni gioco, rebus o anagramma ha una soluzione univoca: mi fa sentire al sicuro. Ora, però, è successo qualcosa che ha scombinato le carte. Tutta colpa di quella scheggia impazzita del mio fratello gemello. Febo è uno scrittore in crisi e, per ritrovare l’ispirazione, si caccia nei guai più assurdi. Per esempio, si è appena iscritto a una scuola di magia. Sembrerebbe una cosa innocua, se non fosse che, fra giochi di prestigio e illusioni, è inciampato in un mistero vero, di quelli che scottano. Mi ha supplicata di aiutarlo, dice che ha bisogno della mia capacità di vedere particolari che gli altri non notano... Che faccia tosta. E così eccomi costretta a uscire di casa, a conoscere persone nuove e a cercare di mimetizzarmi fra la gente. Impensabile. Ma forse è quello che ci vuole: forse è arrivato il momento di vedere se mia madre aveva ragione, quando diceva che essere unici non deve per forza essere strano. Il nuovo progetto di un’autrice da mezzo milione di copie vendute, opzionato dalla più importante casa di produzione cinematografica italiana prima ancora della pubblicazione.
Abstract/Sommario: La vigna vecchia dei Pàhor guarda Trieste dall’alto delle colline del Carso: tra i filari soffiano l’aria di mare e il sussurro impetuoso della Bora, mitigato dal passaggio verticale sulle rocce. È una sera di settembre e tutto è pronto per la festa di fine vendemmia. Vittorio Stefàncich ha combattuto la Grande Guerra come un eroe. Tornato alla vita comune, fatica a riprendere il suo ruolo nell’azienda di famiglia. Freddo e severo coi dipendenti, imbastisce trattative di mercato milita ...;
[Leggi tutto...]La vigna vecchia dei Pàhor guarda Trieste dall’alto delle colline del Carso: tra i filari soffiano l’aria di mare e il sussurro impetuoso della Bora, mitigato dal passaggio verticale sulle rocce. È una sera di settembre e tutto è pronto per la festa di fine vendemmia. Vittorio Stefàncich ha combattuto la Grande Guerra come un eroe. Tornato alla vita comune, fatica a riprendere il suo ruolo nell’azienda di famiglia. Freddo e severo coi dipendenti, imbastisce trattative di mercato militaresche, spietate. Antonia Pàhor è diversa dalle dame che affollano le nobili vie della città: nata in un paese del Carso, ha un animo contadino, buono, e non ha niente in comune con la borghesia triestina che affronta la fine di un’epoca di sfarzo, quella imperiale. Quando s’incontrano alla festa, nel cuore di entrambi scatta qualcosa, come una silenziosa promessa. Ma la guerra è finita soltanto nelle trincee. Alla vigna vecchia c’è anche Giacomo Ledri, figlio dell’avvocato più in vista della città. Si è sentito dire per una vita intera che, a differenza del migliore amico, Vittorio, è un fallimento. Adesso, con l’ascesa del partito di Mussolini, Giacomo ha intuito che chi si schiererà coi fascisti avrà la strada spianata. Affamato di potere e gloria, decide di sfruttare l’amicizia che lo lega alle facoltose famiglie Pàhor e Stefàncich, che trascinerà con sé tra le fiamme di un secolo breve e violento.
Abstract/Sommario: Mario Schifano è un profugo della Libia italiana che porta inciso sulla pelle il marchio del miraggio imperialista di Mussolini. Franco Angeli nasce a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, in una famiglia perseguitata dal fascismo. Tano Festa e Francesco Lo Savio, nonostante i cognomi diversi, sono fratelli. Il primo passa i pomeriggi sulla scalinata di Trinità dei Monti a distribuire poesie ai passanti. Il secondo, fragile e inquieto, sviluppa un pensiero radicale che lo porta ben prest ...;
[Leggi tutto...]Mario Schifano è un profugo della Libia italiana che porta inciso sulla pelle il marchio del miraggio imperialista di Mussolini. Franco Angeli nasce a Roma, nel quartiere di San Lorenzo, in una famiglia perseguitata dal fascismo. Tano Festa e Francesco Lo Savio, nonostante i cognomi diversi, sono fratelli. Il primo passa i pomeriggi sulla scalinata di Trinità dei Monti a distribuire poesie ai passanti. Il secondo, fragile e inquieto, sviluppa un pensiero radicale che lo porta ben presto a isolarsi da tutto e da tutti. Sono «i maestri del dolore», come li chiama un gallerista romano storpiando il titolo di una famosa collana di monografie d’artista. Ciascuno vive la sua «ora d’oro» attraversando la café society degli anni Sessanta in una Roma che è tornata a essere il centro del mondo. Conquistano le donne più ambite, vanno a vivere in lussuosi palazzi aristocratici, viaggiano in ogni continente, guadagnano e scialano in modo compulsivo, si tradiscono fino a tentare di ammazzarsi l’un l’altro, mettono su famiglie e le distruggono, soprattutto dipingono come ossessi, senza tregua, firmando opere che segnano l’immaginario iconografico italiano della seconda metà del Novecento. Ma «l’ora d’oro» – quel particolare tipo di luce che c’è solo a Roma, al tramonto, e che fa sembrare i palazzi di velluto – dura pochissimo, poi arriva «l’ora blu», quella dell’ombra che anticipa la notte. Il clima del Paese cambia e i loro nomi sprofondano nell’oblio. Affrontano gli anni della caduta, dello scivolamento verso la follia, gli arresti, la tossicodipendenza, i ricatti della malavita, i ricoveri in ospedali e manicomi. Dando forma a un’epopea che si dipana lungo mezzo secolo di storia d’Italia, Andrea Pomella scrive il romanzo avventuroso di quattro esistenze indimenticabili, capaci di toccare con mano – e restituirci – l’indifesa bellezza della vita.
Abstract/Sommario: Sono gli anni ribelli della giovinezza di una generazione che vuole esplorare tutto e rifiuta ogni imposizione di normalità. Cosa succede quando Francesca entra in una crisi esistenziale e si ritrova in un reparto psichiatrico? Una storia d’amore bruciante, una storia di generosità e amicizia che non ammette discussione, un affetto profondo che porta a un coraggio sconsiderato. Affetti e ideali politici si intrecciano. Animati da un senso di giustizia assoluto, insofferenti alle regol ...;
[Leggi tutto...] Sono gli anni ribelli della giovinezza di una generazione che vuole esplorare tutto e rifiuta ogni imposizione di normalità. Cosa succede quando Francesca entra in una crisi esistenziale e si ritrova in un reparto psichiatrico? Una storia d’amore bruciante, una storia di generosità e amicizia che non ammette discussione, un affetto profondo che porta a un coraggio sconsiderato. Affetti e ideali politici si intrecciano. Animati da un senso di giustizia assoluto, insofferenti alle regole, credendo in un mondo migliore, Carlo, Massimo, Giorgia e Francesca attraversano dolore, incertezza, sconforto, ma non hanno paura e non si tirano indietro davanti a quella che il mondo chiama follia. Sullo sfondo del mondo in rapido cambiamento culturale degli anni settanta, dove tutti i ruoli e le certezze vengono messi in discussione, e dove la legge Basaglia ha appena permesso di aprire le porte dei manicomi, si dipana questa testimonianza intima di una breve e intensa avventura, che lascerà un segno profondo su di loro e la loro profonda amicizia. La voce di Francesca da ragazza, attiva nel movimento politico e femminista, è una straordinaria testimonianza dall’interno e in prima persona di un percorso al di là di quella che è chiamata normalità. Ci offre uno sguardo di saggezza e un insegnamento prezioso, oggi forse più che mai, sull’umanità e sul valore che anima ogni diversità, anche la più radicale. “Ricordo una passeggiata nel bosco senza parlare troppo, tenendoci per mano, senza altro dire, con la leggerezza del tempo senza tempo e dell’aria fresca, e la consapevolezza che avremmo potuto cominciare a pensare al futuro. Ognuno quel futuro che riusciva a vedere, comunque futuro.” Il racconto di una generazione che si è ribellata alle tradizionali strutture del potere e all’imposizione della normalità, fino a mettere in dubbio la definizione di salute e malattia mentale.
Abstract/Sommario: Due giorni dopo essere entrate in contatto tramite una dating app, J. e la protagonista di questo romanzo si incontrano sul binario di una stazione londinese. Sanno poco l’una dell’altra, ma hanno scambiato foto delle loro librerie lasciando che siano i loro gusti letterari a parlare. L’attrazione fra loro è subito fortissima, l’intimità dei corpi precede quella dei pensieri. J. viene dal Canada, ha un compagno cui è legata da una relazione etica non monogama, è in fuga da un ricordo d ...;
[Leggi tutto...]Due giorni dopo essere entrate in contatto tramite una dating app, J. e la protagonista di questo romanzo si incontrano sul binario di una stazione londinese. Sanno poco l’una dell’altra, ma hanno scambiato foto delle loro librerie lasciando che siano i loro gusti letterari a parlare. L’attrazione fra loro è subito fortissima, l’intimità dei corpi precede quella dei pensieri. J. viene dal Canada, ha un compagno cui è legata da una relazione etica non monogama, è in fuga da un ricordo difficile anche solo da pronunciare. La narratrice è cresciuta in una piccola città veneta ma da quando ha diciotto anni vive in grandi città europee, alternando l’euforia di quegli spazi nuovi con un senso di sradicamento. Insieme trovano il coraggio per tuffarsi nelle acque non protette del desiderio e del dolore, per nuotare attraverso i fondali della memoria fino a trovare le parole per raccontare la propria storia.
Abstract/Sommario: La perfezione costa, e sono le donne a pagarne il prezzo più alto. È la prima lezione che Ruth impara appena arrivata, fresca di nozze, nella casa del marito a Philadelphia. È il 1962 e a lei, che a New York si è laureata in legge, quel quartiere di casalinghe silenziose, e senza un desiderio che non coincida con quello dei loro uomini, appare come una prigione dorata, dove la reputazione è la sola cosa importante. Ma quando si rende conto che la schiva e timida Carrie, una delle parte ...;
[Leggi tutto...]La perfezione costa, e sono le donne a pagarne il prezzo più alto. È la prima lezione che Ruth impara appena arrivata, fresca di nozze, nella casa del marito a Philadelphia. È il 1962 e a lei, che a New York si è laureata in legge, quel quartiere di casalinghe silenziose, e senza un desiderio che non coincida con quello dei loro uomini, appare come una prigione dorata, dove la reputazione è la sola cosa importante. Ma quando si rende conto che la schiva e timida Carrie, una delle partecipanti al corso di buone maniere a cui la suocera l’ha iscritta, nasconde qualcosa di grave, Ruth capisce anche che spesso le apparenze si reggono su un castello di bugie. Fingere di non sapere è la regola non scritta. Certe cose non accadono lì, non in famiglie rispettabili come quella di Carrie, il cui marito è vicepreside in una scuola prestigiosa. Preoccupata, Ruth spinge le altre amiche a uscire dalle loro sicurezze e a coalizzarsi. Scoprirà che ci sono ben altri segreti di cui non è a conoscenza, segreti insospettabili che le faranno vedere sotto un’altra luce quel mondo privilegiato. Una storia di sorellanza, coraggio e riscatto, l’emozionante racconto di un’amicizia che sovverte le regole e illumina la vita.
Abstract/Sommario: "Di cognome faccio Abbondante. E non posso negare che mi rappresenti piuttosto bene. Di nome faccio Annabella, attaccato e senza virgole, mi raccomando. Mi chiamo Annabella Abbondante, esatto. Ma non basta. Mi chiamo Annabella Abbondante, porto la taglia quarantotto e sono sempre a dieta. Sì, lo so. Assurdo. In un certo senso mi sento una predestinata. Con questo nome, direte voi, si capisce il motivo per cui a sedici anni avevo pensato di fare l'attrice comica. Perché invece, alla fin ...;
[Leggi tutto...]"Di cognome faccio Abbondante. E non posso negare che mi rappresenti piuttosto bene. Di nome faccio Annabella, attaccato e senza virgole, mi raccomando. Mi chiamo Annabella Abbondante, esatto. Ma non basta. Mi chiamo Annabella Abbondante, porto la taglia quarantotto e sono sempre a dieta. Sì, lo so. Assurdo. In un certo senso mi sento una predestinata. Con questo nome, direte voi, si capisce il motivo per cui a sedici anni avevo pensato di fare l'attrice comica. Perché invece, alla fine, io abbia scelto di fare il magistrato si capisce meno. Insomma, adesso presto servizio a Pianveggio, provincia di Lucca e faccio il giudice civile. Non sono sposata, non ho figli e sono felice così. E poi che dire? Ho tre dipendenze gravi da cui non riesco a liberarmi. La caffeina, i cannoli e la verità. So che tutte e tre possono farmi male. Ma proprio non riesco a farne a meno."
Abstract/Sommario: Non riuscire a prendere la penna in mano è l’incubo peggiore di ogni scrittore: è quanto accade ad Harnosci, che del suo particolare nome ha fatto un punto di forza, ma che non riesce a liberarsi dalla necessità di vivere emozioni forti ed estreme, al limite del rischio. Priva di stimoli adrenalinici, la sua vena creativa sembra essersi prosciugata. Per questo il suo editore e amico, Thomas, lo spinge ad affrontare il Sentiero 23, un cammino tra Toscana ed Emilia Romagna, fatto di trac ...;
[Leggi tutto...]Non riuscire a prendere la penna in mano è l’incubo peggiore di ogni scrittore: è quanto accade ad Harnosci, che del suo particolare nome ha fatto un punto di forza, ma che non riesce a liberarsi dalla necessità di vivere emozioni forti ed estreme, al limite del rischio. Priva di stimoli adrenalinici, la sua vena creativa sembra essersi prosciugata. Per questo il suo editore e amico, Thomas, lo spinge ad affrontare il Sentiero 23, un cammino tra Toscana ed Emilia Romagna, fatto di tracciati dolci e privi di adrenaliniche sorprese. L’imprevisto arriva invece sotto forma di un incontro strambo, che sembra mettere alla prova ogni credenza di Harnosci. Percorrendo il Sentiero 23, tra lupi, cipressi, labirinti di rose e cervi imponenti, Harnosci scoprirà che cosa significa davvero vivere la natura e, soprattutto, ascoltare chi si è davvero.
Abstract/Sommario: Siamo noi a sentirci soffocati dalle case in cui abitiamo, o le pareti a restringersi? I personaggi di questo romanzo contemporaneo ma anche novecentesco vivono un tempo stracciato e velocissimo tra marciapiedi e piccioni, sanpietrini e sabbia, eppure si potrebbe vederli correre a perdifiato nella lunga galleria del Louvre, moderni Jules e Jim, sognatori che imparano l’amore come colombi in gabbia. Le stanze della loro vita a volte aperte alle visite, alle chiacchiere e alle meschinità ...;
[Leggi tutto...]Siamo noi a sentirci soffocati dalle case in cui abitiamo, o le pareti a restringersi? I personaggi di questo romanzo contemporaneo ma anche novecentesco vivono un tempo stracciato e velocissimo tra marciapiedi e piccioni, sanpietrini e sabbia, eppure si potrebbe vederli correre a perdifiato nella lunga galleria del Louvre, moderni Jules e Jim, sognatori che imparano l’amore come colombi in gabbia. Le stanze della loro vita a volte aperte alle visite, alle chiacchiere e alle meschinità che la gelosia suggerisce alle bocche, altre volte invece blindate, per trattenere il silenzio della solitudine. "Casa che eri" è il nuovo romanzo di Giorgio Ghiotti, che qui consegna una storia di amori e abbandoni, amicizie e ritrosie, ma soprattutto svela il passaggio del tempo sui nostri corpi, sulle ombre che proiettiamo al suolo, sull’impronta lasciata prima di svanire. È che «forse esistono due versioni della stessa esistenza: la vita esteriore, bugiarda, soddisfacente, schietta, meschina, sconosciuta; adulta insomma; e la vita interiore, tutta cocci e sogni e speranze, cimeli e ricordi, il museo dell’innocenza».
Abstract/Sommario: Nella sua prima traduzione italiana, uno dei romanzi più importanti del Novecento olandese. I coniugi olandesi Maarten e Vera, settantenni, vivono da tempo negli Stati Uniti, sulla costa a nord di Boston. Vedono raramente i due figli, Kitty e Fred, che abitano nei Paesi Bassi. La loro è una vita abitudinaria, scandita da piccoli riti: le passeggiate con il cane Robert, le visite dei vicini, le puntate al pub locale, la pizza della domenica. Il mondo di Maarten comincia a sgretolarsi qu ...;
[Leggi tutto...]Nella sua prima traduzione italiana, uno dei romanzi più importanti del Novecento olandese. I coniugi olandesi Maarten e Vera, settantenni, vivono da tempo negli Stati Uniti, sulla costa a nord di Boston. Vedono raramente i due figli, Kitty e Fred, che abitano nei Paesi Bassi. La loro è una vita abitudinaria, scandita da piccoli riti: le passeggiate con il cane Robert, le visite dei vicini, le puntate al pub locale, la pizza della domenica. Il mondo di Maarten comincia a sgretolarsi quando una mattina si affaccia alla finestra e non trova quello che si aspettava: al posto dei bambini chiassosi in attesa dello scuolabus, vede soltanto un paesaggio innevato. «È domenica», gli ricorda Vera. Per la prima volta, Maarten si accorge di provare una «sensazione di momentanea assenza in piena coscienza, un senso di smarrimento, di spaesamento». Il suo primo istinto è quello di dissimulare, minimizzare, non farne parola con la moglie prima di capire perché il passato e il presente sempre più spesso si confondono e i ricordi diventano un'illusione sfuggente...
Abstract/Sommario: "Stupefatto del mondo mi giunse un'età che tiravo dei pugni nell'aria e piangevo da solo", versi di Cesare Pavese che Paolo Nori porta con sé come un mantra, un'eco di un'età perduta che desidera rivivere. "Ma chi ti credi di essere?", si domanda lo scrittore quando la penna gli sfiora la carta. I suoi romanzi sono un vortice di domande e voci, affermazioni e contraddizioni, nati dall’incontro con compagni d'eccezione come Achmatova e Dostoevskij. E ora, in questo nuovo viaggio letter ...;
[Leggi tutto...] "Stupefatto del mondo mi giunse un'età che tiravo dei pugni nell'aria e piangevo da solo", versi di Cesare Pavese che Paolo Nori porta con sé come un mantra, un'eco di un'età perduta che desidera rivivere. "Ma chi ti credi di essere?", si domanda lo scrittore quando la penna gli sfiora la carta. I suoi romanzi sono un vortice di domande e voci, affermazioni e contraddizioni, nati dall’incontro con compagni d'eccezione come Achmatova e Dostoevskij. E ora, in questo nuovo viaggio letterario, Nori incontra Raffaello Baldini, uno dei più grandi poeti italiani, cantore delle ossessioni del vivere nel dialetto di Sant'Arcangelo di Romagna. Le ossessioni di Baldini si fondono con quelle di Nori, dando vita a un'opera che ci conduce nel cuore della provincia italiana, un "paradiso popoloso” dove personaggi e vicende quotidiane si aprono all'abisso dell’esistenza. Attraverso un continuo gioco di spinte e controspinte, e i ritornelli del "cominciamo pure" e "continuiamo pure", Nori ci conduce in un viaggio alla scoperta del suo carattere. La sua scrittura ci mostra il suo essere "coglione", il suo spirito "bastiancontrario", il suo piangere come un russo, e il suo osservare la vita nelle sue imprevedibili svolte. "Chiudo la porta e urlo” è un'opera che intreccia magistralmente dialetto e poesia
Abstract/Sommario: Che fine avrà fatto il nostro primo, disperato amore? E la più desiderata della scuola? Il ribelle? Saranno rimasti all'altezza dei loro sogni? Saranno riusciti a non tradire chi sono? Con l'originalità che l'ha resa unica, Chiara Gamberale racconta l'impresa più straordinaria e terribile: fare pace con la persona che siamo diventati. «E tu? Tu come hai fatto? A tenere insieme quello che ti fa splendere e quello che ti consuma, a scegliere, a puntare tutto su un solo momento, su quell ...;
[Leggi tutto...] Che fine avrà fatto il nostro primo, disperato amore? E la più desiderata della scuola? Il ribelle? Saranno rimasti all'altezza dei loro sogni? Saranno riusciti a non tradire chi sono? Con l'originalità che l'ha resa unica, Chiara Gamberale racconta l'impresa più straordinaria e terribile: fare pace con la persona che siamo diventati. «E tu? Tu come hai fatto? A tenere insieme quello che ti fa splendere e quello che ti consuma, a scegliere, a puntare tutto su un solo momento, su quell'incontro? Come fai, giorno dopo giorno dopo giorno, a rimanere fedele alla tua scelta, a lasciare un po' di spazio per lo sperpero senza però permettergli di svuotare tutto di significato? Dove la metti la rabbia che avevi, dove le metti le voglie, come lo nascondi il terrore di invecchiare e la preghiera che, se deve succedere, che succeda subito, senza obbligarti prima a prendere delle decisioni? Dimmi di te». Ci sono momenti, nella vita, che somigliano a una palude: andare avanti sembra impossibile, possiamo solo lasciarci affondare. Succede a Chiara, quando si ritrova madre quasi per caso e si trasferisce con la figlia in un quartiere di famiglie "normali", fedeli a regole che lei ha sempre rifiutato. Abituata a vivere come un'eterna adolescente e affamata di emozioni, non sopporta quella quiete fittizia e presto non riesce più a lavorare, ad amare, a confidare nel futuro. Ma il casuale incontro con un amico che non vedeva dai tempi del liceo le fa venire un'idea: ricontattare le persone che mitizzava quando adolescente lo era davvero. Per chiedere: e tu? La sopporti, la palude? Sei riuscito a crescere, senza rinunciare a chi sei? Mi spieghi come si fa? Così va a trovare la più desiderata della scuola, il rappresentante d'istituto rivoluzionario, il bravo ragazzo che forse avrebbe potuto salvarla da sé stessa, il tormentato che a sé stessa la condannava... E a ogni incontro la tensione sale, perché passato e presente si mescolano, fino a costringerla a un faccia a faccia con la tremenda verità che si ostinava a evitare. Chiara Gamberale, portavoce dei nostri segreti più profondi, ci regala un'indagine in forma di romanzo sul modo impacciato, tenace o incosciente con cui rimaniamo in bilico fra i sogni che avevamo e la vita che facciamo. E inventa per tutti la possibilità di trasformare una palude nel mare aperto
Abstract/Sommario: È il 412 a.C., Atene ha perso la guerra e a Siracusa i soldati prigionieri sono confinati nelle cave alla periferia della città, incatenati sotto il sole, costretti a stenti e sofferenze sino alla morte. È qui che Lampo, un giovane disilluso e dedito solo alle risse e al vino, un giorno accompagna l’amico Gelone che chiede ai prigionieri di recitare i versi di Euripide in cambio di pane e olive. Gelone è innamorato della grande tragedia greca ed escogita un piano coraggioso: allestire ...;
[Leggi tutto...] È il 412 a.C., Atene ha perso la guerra e a Siracusa i soldati prigionieri sono confinati nelle cave alla periferia della città, incatenati sotto il sole, costretti a stenti e sofferenze sino alla morte. È qui che Lampo, un giovane disilluso e dedito solo alle risse e al vino, un giorno accompagna l’amico Gelone che chiede ai prigionieri di recitare i versi di Euripide in cambio di pane e olive. Gelone è innamorato della grande tragedia greca ed escogita un piano coraggioso: allestire lì nelle cave, con l’aiuto dei prigionieri, la Medea e Le Troiane. All’inizio Lampo è indifferente, ma l’audacia del progetto lo conquista, trova il denaro per i costumi e le scene, stringe amicizia con l’ateniese Paches e si innamora di Lyra, una giovane schiava. Quando lo spettacolo va in scena, però, si riaccende l’odio dei siracusani nei confronti degli ateniesi, e così Lampo e Gelone dovranno difendere la loro impresa e portare in salvo i loro nuovi amici. L’uomo di Ferdia Lennon è schiacciato dall’apatia e dalla guerra, ma si riscopre umano e si apre alla compassione e all’amore rifiutando il mito violento dell’eroismo. "Eroi senza gloria" è una storia antica che con una lingua esuberante ci parla dell’oggi, di fratellanza e di conflitti, e di come a dispetto dell’indifferenza la bellezza sia in grado di farci immaginare qualcosa di più grande.
Abstract/Sommario: Le autopsie possono rivelare i segreti dei DEFUNTI. E questa vittima sta inviando a Kay Scarpetta un messaggio. Mentre è impegnata nel caso di omicidio di una bambina, la anatomopatologa Kay Scarpetta viene convocata in un parco a tema abbandonato per recuperare un cadavere, ed è sconvolta nell'apprendere che la vittima è l'astrofisico Sal Giordano, vincitore di un premio Nobel e collaboratore della Casa Bianca, ma soprattutto l'uomo di cui Kay un tempo era innamorata. Quando insegnava ...;
[Leggi tutto...]Le autopsie possono rivelare i segreti dei DEFUNTI. E questa vittima sta inviando a Kay Scarpetta un messaggio. Mentre è impegnata nel caso di omicidio di una bambina, la anatomopatologa Kay Scarpetta viene convocata in un parco a tema abbandonato per recuperare un cadavere, ed è sconvolta nell'apprendere che la vittima è l'astrofisico Sal Giordano, vincitore di un premio Nobel e collaboratore della Casa Bianca, ma soprattutto l'uomo di cui Kay un tempo era innamorata. Quando insegnava a Roma agli inizi della sua carriera, Scarpetta aveva avuto con lui un'intensa storia d'amore, sfociata in un'amicizia durata tutta la vita. La scena del delitto è bizzarra, con un cerchio di petali di fiori di melo intorno al corpo di Giordano, la cui pelle è stranamente arrossata. Proprietario dell'inquietante luna park è Ryder Briley, il padre della bimba uccisa. C'è forse un collegamento tra le due morti? Lucy, la nipote di Scarpetta, crede che Giordano sia caduto da un mezzo volante non identificato. Scarpetta sa che l'autopsia può rivelare molti segreti relativi al defunto, ma è scioccata nel constatare che l'amico sembra averle lasciato deliberatamente un indizio. Gli investigatori sono combattuti tra ipotesi che coinvolgono forze ultraterrene e sospetti su Giordano stesso, ma Scarpetta individua una traccia più vicina a casa, e molto più temibile.
Abstract/Sommario: Come distaccarsi da un amore malato, afflitto da litigi perpetui, manipolazioni, fughe e ritorni? Trovando un'altra ossessione, come se ci si innalzasse su un ramo più alto dello stesso albero: questo racconta Deborah Gambetta nello stupefacente romanzo che avete in mano, in cui l'incontro con la vita e il pensiero di Kurt Gödel – uno dei maggiori matematici della Storia, autore di teoremi fondamentali per l'intero edificio della scienza e della tecnica – rappresenta l'innesco di una v ...;
[Leggi tutto...]Come distaccarsi da un amore malato, afflitto da litigi perpetui, manipolazioni, fughe e ritorni? Trovando un'altra ossessione, come se ci si innalzasse su un ramo più alto dello stesso albero: questo racconta Deborah Gambetta nello stupefacente romanzo che avete in mano, in cui l'incontro con la vita e il pensiero di Kurt Gödel – uno dei maggiori matematici della Storia, autore di teoremi fondamentali per l'intero edificio della scienza e della tecnica – rappresenta l'innesco di una vita nuova, l'iniziazione a un universo misterioso e fantastico. Con la dedizione assoluta di chi deve salvarsi la vita, l'autrice/narratrice si rifugia nella matematica e al contempo nella conoscenza personale, quasi viva, dell'uomo Gödel: solo così troverà la chiave per fare i conti con l'assenza di senso, l'incaponirsi del destino, la casualità delle vicende umane.
Abstract/Sommario: Nella storia di Madre e di Padre ci sono degli avvenimenti che determinano un prima e un dopo. La nascita di Maggiore e poi quella di Minore, ad esempio, o l’incidente che li coinvolge, ma anche episodi apparentemente marginali dirottano le loro esistenze, come le nostre: delle mani che si sfiorano per caso e poi si trattengono appena più del dovuto, o l’apertura casuale di una chat altrui. In questo esordio luminoso e contundente, Michele Ruol ci conduce nell’intimità dei suoi persona ...;
[Leggi tutto...]Nella storia di Madre e di Padre ci sono degli avvenimenti che determinano un prima e un dopo. La nascita di Maggiore e poi quella di Minore, ad esempio, o l’incidente che li coinvolge, ma anche episodi apparentemente marginali dirottano le loro esistenze, come le nostre: delle mani che si sfiorano per caso e poi si trattengono appena più del dovuto, o l’apertura casuale di una chat altrui. In questo esordio luminoso e contundente, Michele Ruol ci conduce nell’intimità dei suoi personaggi attraverso le impronte lasciate sugli oggetti della casa in cui abitavano, riuscendo a farci continuamente ricredere sull’idea che ci siamo fatti su ciascuno di loro – e forse anche su quella che abbiamo di noi stessi. Vincitore 31ª edizione premio Giuseppe Berto. Vincitore 9ª edizione premio Fondazione Megamark.
Abstract/Sommario: Enrico Criaco, scrittore di successo, dopo cinquant’anni torna a Leuta, una piccola isola adagiata nella pancia del Mar Mediterraneo tra Malta e Lampedusa, dov’è nato e cresciuto. Enrico rientra per mettere in ordine la sua vita, ma soprattutto per riconnettersi con un doloroso passato che, appena diciottenne, lo ha costretto ad andare via portandosi dietro e ingarbugliando strada facendo i tanti nodi non ancora sciolti della sua esistenza. Convinto che Leuta possa essere il suo buen r ...;
[Leggi tutto...]Enrico Criaco, scrittore di successo, dopo cinquant’anni torna a Leuta, una piccola isola adagiata nella pancia del Mar Mediterraneo tra Malta e Lampedusa, dov’è nato e cresciuto. Enrico rientra per mettere in ordine la sua vita, ma soprattutto per riconnettersi con un doloroso passato che, appena diciottenne, lo ha costretto ad andare via portandosi dietro e ingarbugliando strada facendo i tanti nodi non ancora sciolti della sua esistenza. Convinto che Leuta possa essere il suo buen retiro per gli anni che gli restano da vivere, Enrico gode dell’affetto di ciò che rimane della sua famiglia e degli amici ritrovati. Nonostante il successo che continua a riscuotere come scrittore, Enrico è un uomo stanco e disilluso in perenne conflitto con se stesso. La fatica di rimettere insieme i cocci di una vita di successi, errori, scelte sbagliate, rinunce, abiure e dolorose perdite, però, si scontra con una serie di eventi che imprimeranno ai suoi progetti iniziali una svolta non prevista che lo costringerà, ancora una volta, a fare i conti con l’imprevedibilità della vita.
Abstract/Sommario: «C’è la Madonna! C’è la Madonna su al Burgùn!» È il febbraio del 1948 e, nella valle sopra Laveno, sulla sponda magra del lago Maggiore, i piccoli Edda e Martino vedono nella cascata una miracolosa apparizione. Ma siamo al principio della campagna elettorale più infuocata della storia d’Italia, e una Madonna non può che diventare terreno del più acceso scontro politico. Dalla Caterina, vedova del camerata Giroldi e con un figlio da un eroe delle Brigate Garibaldi, alla devota Angiolett ...;
[Leggi tutto...]«C’è la Madonna! C’è la Madonna su al Burgùn!» È il febbraio del 1948 e, nella valle sopra Laveno, sulla sponda magra del lago Maggiore, i piccoli Edda e Martino vedono nella cascata una miracolosa apparizione. Ma siamo al principio della campagna elettorale più infuocata della storia d’Italia, e una Madonna non può che diventare terreno del più acceso scontro politico. Dalla Caterina, vedova del camerata Giroldi e con un figlio da un eroe delle Brigate Garibaldi, alla devota Angioletta, agguerrita democristiana del Comitato Civico; dalla pasionaria Mariuccia, comunista e madre del piccolo Lenìn, alla Virginia, zitella di parrocchia innamorata della grancassa della musica operaia: un intreccio esplosivo di fede e politica, passioni personali e battaglie ideali, guerre fratricide e improbabili alleanze trasversali. Tra Camicie nere redivive e candidati del Fronte popolare belli come divi del cinema, arcivescovi scettici e segretari di sezione usciti dal seminario, una commedia che ricostruisce giorno per giorno le ombre e i drammi delle elezioni più controverse dell’Italia repubblicana. E, soprattutto, la lotta per accaparrarsi il preziosissimo e imprevedibile voto femminile.
Abstract/Sommario: Cyrus Shams è un ragazzo alle prese con un'eredità fatta di violenza e perdita: l'aereo dove viaggia la madre viene abbattuto nei cieli del Golfo Persico in un tragico incidente; il padre, alla ricerca di un futuro diverso in America, si ritrova costretto a lavorare in un mattatoio di polli nel Midwest. Cyrus si ritrova a fare i conti con un’esistenza segnata dalla solitudine e dalla dipendenza da alcol e droghe. Ma Cyrus ha anche talento e una fascinazione molto peculiare: quella per ...;
[Leggi tutto...]Cyrus Shams è un ragazzo alle prese con un'eredità fatta di violenza e perdita: l'aereo dove viaggia la madre viene abbattuto nei cieli del Golfo Persico in un tragico incidente; il padre, alla ricerca di un futuro diverso in America, si ritrova costretto a lavorare in un mattatoio di polli nel Midwest. Cyrus si ritrova a fare i conti con un’esistenza segnata dalla solitudine e dalla dipendenza da alcol e droghe. Ma Cyrus ha anche talento e una fascinazione molto peculiare: quella per il martirio, non inteso come sacrificio estremo per la fede o la gloria, ma come devozione per il bene degli altri. Questa ossessione lo porterà a guardare con occhi nuovi ai fantasmi del proprio passato - la visione di uno strano zio che cavalca sulle praterie dell’Iran come uno strampalato angelo della morte portando conforto ai moribondi; la scoperta di un’immagine diversa della madre in un quadro scovato per caso in una galleria d’arte - trovando infine un senso pieno e compiuto alla propria esistenza. Martire! di Kaveh Akbar celebra la costante ricerca di significato nelle nostre vite, nella fede, nell'arte, in noi stessi, negli altri.
Abstract/Sommario: Il 1° agosto 1872 un padre, una madre e un bambino sbarcano a Port Louis, capitale di Mauritius. Arrivano da un piccolo villaggio dell’India. Ingaggiato come lavoratore a contratto, il padre coltiverà i campi di canna da zucchero della colonia britannica. Insieme alla sua famiglia insegue il sogno di un futuro migliore. Ma le illusioni si scontrano presto con la realtà. Quel padre, quella madre e quel bambino sono gli antenati di Nathacha Appanah. “La memoria fragile” racconta un popol ...;
[Leggi tutto...]Il 1° agosto 1872 un padre, una madre e un bambino sbarcano a Port Louis, capitale di Mauritius. Arrivano da un piccolo villaggio dell’India. Ingaggiato come lavoratore a contratto, il padre coltiverà i campi di canna da zucchero della colonia britannica. Insieme alla sua famiglia insegue il sogno di un futuro migliore. Ma le illusioni si scontrano presto con la realtà. Quel padre, quella madre e quel bambino sono gli antenati di Nathacha Appanah. “La memoria fragile” racconta un popolo, un paese, e una storia epica: la storia dei migranti di ogni luogo e di ogni tempo.
Abstract/Sommario: Proprio come l’incedere della vettura da cui scaturisce la vicenda, il nuovo romanzo di Annella Prisco attraversa le tappe della vita dei suoi personaggi sostando nelle stazioni della problematicità dell’esistenza. Graziella e Francesco sembrano appartenere a mondi totalmente estranei, ma dal loro incontro casuale su di un treno si dipana una storia dall’intreccio inaspettato e avvincente. Originaria di Atrani, Graziella è una donna passionale e dinamica che non sente la vocazione per ...;
[Leggi tutto...]Proprio come l’incedere della vettura da cui scaturisce la vicenda, il nuovo romanzo di Annella Prisco attraversa le tappe della vita dei suoi personaggi sostando nelle stazioni della problematicità dell’esistenza. Graziella e Francesco sembrano appartenere a mondi totalmente estranei, ma dal loro incontro casuale su di un treno si dipana una storia dall’intreccio inaspettato e avvincente. Originaria di Atrani, Graziella è una donna passionale e dinamica che non sente la vocazione per l’insegnamento. Sarà questa la ragione di quel senso di solitudine e inquietudine che l’accompagna anche quando decide di lasciare il piccolo borgo della Costiera per la cattedra in Brianza? Non solo dubbi e incertezze sullo sfondo del viaggio della protagonista del romanzo di Annella Prisco, ma anche la necessità di confrontarsi con nuove quotidianità: l’amore, o forse solo la presenza di un marito; il brivido di un incontro ad alta velocità; la malattia di un padre schivo con un passato non ancora sepolto; il dolore di un’amica ucraina travolta dall’orrore della guerra.
Abstract/Sommario: Piano piano, nel mio cuore hai costruito una casa. Le note di questa canzone si mischiano al profumo di tè chai che si diffonde nella casa di una famiglia che non riesce a smettere di sorridere. Perché è nata Pegah. «È una femmina.» L’infermiera lo ripete perché forse non hanno capito bene: come si fa a essere felici di avere una figlia femmina a Teheran? Ma il papà stringe al petto la sua bambina e le promette che farà di ogni luogo del mondo una casa accogliente per lei. Pegah dovrà ...;
[Leggi tutto...]Piano piano, nel mio cuore hai costruito una casa. Le note di questa canzone si mischiano al profumo di tè chai che si diffonde nella casa di una famiglia che non riesce a smettere di sorridere. Perché è nata Pegah. «È una femmina.» L’infermiera lo ripete perché forse non hanno capito bene: come si fa a essere felici di avere una figlia femmina a Teheran? Ma il papà stringe al petto la sua bambina e le promette che farà di ogni luogo del mondo una casa accogliente per lei. Pegah dovrà essere una bambina felice. Ma è impossibile in un paese che non rispetta la libertà di donne e ragazze. Per questo, la famiglia decide di trasferirsi in Italia. Ma Pegah non vuole. Non vuole separarsi da sua cugina Setareh. Eppure, è proprio in Italia che Pegah inizia a conoscere meglio l’Iran. Ascoltando le storie di famiglia e scrivendo a sua cugina, con cui non ha mai smesso di parlare. La vita in Iran per le donne diventa sempre più pericolosa. E quando Pegah perde le tracce di Setareh, capisce che c’è qualcosa che non va. Forse deve mettersi in viaggio e andare a cercarla. Deve riportarla a casa. Pegah Moshir Pour sta facendo parlare di sé tutto il mondo. Con la sua voce, tanto dolce quanto potente, tiene vivo in Italia il dibattito sui diritti delle donne iraniane. Questo romanzo nasce dalla sua storia personale. La notte sopra Teheran ci trascina così vicino al cuore della sua autrice che chiunque lo leggerà potrà giurare di aver sentito l’odore caldo del tè chai.